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Sfratti, maggioranza assente governo battuto alla Camera

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Il risultato è stato determinato dalle numerose assenze nelle file della maggioranza. Subito dopo il voto la seduta è stata sospesa. «Il governo è andato sotto -ha spiegato l'indipendente del Prc, Pietro Folena- su un emendamento a firma mia e Russo Spena e votato da tutta l'opposizione, che aumenta la misura del contributo che viene dato alle famiglie degli sfrattati per poter stipulare un contratto a libero mercato che inizialmente era previsto a 10mila euro una tantum e adesso questa misura è stata aumentata a 18mila euro, sono cioè 6mila euro per tre anni consecutivi». «Il grande rischio con la misura prevista dal governo -ha proseguito Folena- era che dopo il primo anno le famiglie, avendo avuto il contributo, fossero di nuovo sfrattate, visto il costo degli affitti. Con questa misura di tre anni siamo in grado di dare un sostegno alle famiglie che non ce la fanno». La giornata di ieri è stata caratterizzata anche da incidente al Senato al termine di un duro alterco sulla presenza di pianisti. Roberto Manzione della Margherita, che aveva chiesto la verifica del numero legale nel corso delle votazioni sulle pregiudiziali di costituzionalità al decreto legge sul Mezzogiorno, è stato preso da malore e si è accasciato a terra per poi essere trasportato all'ospedale San Camilloper accertamenti. Manzione dopo aver chiesto la verifica del numero legale si era personalmente messo a controllare. Per questo era stato richiamato tre volte dal presidente del Senato, Marcello Pera, che gli aveva fatto notare che il controllo sulle tessere accese non è di competenza del senatore, e poi era stato espulso dall'Aula. A questo punto Manzione ha avuto un malore e si è accasciato in terra. Immediata si è scatenata la polemica. «Nei confronti del senatore Manzione c'è stata una censura dura ed ingiustificata perchè la procedura di voto non era corretta» ha detto Massimo Brutti (Ds) criticando la conduzione dell'Aula da parte del presidente Pera. «Non posso che dolermi di come è stata condotta l'Assemblea e il nostro collega ha subito un trauma a causa di una critica ingiustificata e di una censura da parte del presidente. C'erano almeno otto luci che non avevano alle spalle alcun senatore che stesse votando. Quella votazione - ha aggiunto - era illegittima. Di tutto questo si dovrà tenere conto». Subito la replica dal centrodestra. «Le accuse mosse al presidente del Senato da parte dell'opposizione sono destituite di fondamento - ha detto il presidente dei senatori di An Domenico Nania - come false sono le ricostruzioni su quanto accaduto in Aula nel corso delle votazioni su un decreto legge. In particolare non risulta al vero che i senatori di An abbiano aggredito il collega Roberto Manzione, al quale inviamo gli auguri più sinceri di pronto ristabilimento».

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