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Fassino: «Prodi è il candidato dell'Ulivo». Di Pietro: «Solo se ci fate entrare nella Fed»

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Neanche il tempo di mettere sul tavolo le primarie che gli azionisti di minoranza della coalizione hanno cominciato a scalpitare. Ieri è tornato alla ribalta Antonio Di Pietro presidente dell'Italia dei valori e candidato alla primarie di ottobre. L'ex magistrato è saltato in aria dopo che il segretario Ds Piero Fassino, intervistato da Maria Latella su Sky Tg24, aveva dichiarato che «se si candideranno Bertinotti, Pecoraro, Di Pietro e Mastella, Prodi sarà il candidato premier indicato dai partiti della Fed». Una sottolineatura che evita ulteriori frammentazioni e lascia intendere che, vista la base elettorale su cui potrà contare il Professore, sono esclusi finali a sorpresa. Un'analisi però che, secondo Di Pietro, è assolutamente riduttiva. «Sostenere che Prodi debba essere il candidato solo della Fed, come ha affermato il segretario dei Ds, Piero Fassino, è riduttivo - ha affermato dell'Idv -. Egli può essere il candidato di tutti, o quantomeno di coloro che ci stanno, e ciò si può ottenere, ad esempio, facendo entrare l'Italia dei Valori nella stessa Federazione dell'Ulivo». «Insomma - ha sottolineato Di Pietro - sarebbe davvero anacronistico pensare che l'Italia dei Valori non debba esprimere un proprio candidato ma sostenere Prodi come candidato della Fed e, allo stesso tempo, pretendere che l'Italia dei Valori non faccia parte della Fed stessa». «Attendiamo chiarimenti» è stato il commento conclusivo di Di Pietro che poi non ha risparmiato un frecciatina a Clemente Mastella. «Contrariamente a quanto pensa Mastella - ha detto - l'area moderata che vuol partecipare alle primarie, può riconoscersi benissimo in Prodi, ma se lui non dovesse andare bene, potrebbe riconoscersi anche in noi di Idv».

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