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L'ironia di Mastella: «Spero che il risultato non sia lo stesso che c'è stato con Vendola Altrimenti mi dovrei sparare»

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Con un colpo di spugna Romano Prodi e i segretari di tutti i partiti della coalizione di centrosinistra (era assente solo Antonio Di Pietro sostituito da Nello Formisano) hanno cancellato mesi di litigi e conflitti e sono tornati all'origine: l'8 e il 9 ottobre prossimi si terranno le primarie. Le stesse primarie che Prodi voleva da tempo, di cui Arturo Parisi aveva già definito le regole e che avevano raccolto tanti consensi sopratutto dopo il precedente pugliese. In realtà il vertice ha anche definito una sorta di calendario che accompagnerà l'Unione fino a dicembre e ha stabilito alcune elementari regole di convivenza civile all'interno della coalizione. Ma il tema del giorno sono state le primarie. Innanzitutto si sa che saranno primarie sul programma cioè non avranno lo scopo di stabilire un candidato leader del centrosinistra (c'è già, è Romano Prodi), ma piuttosto dei punti programmatici. Quindi alla fine non ci saranno né vincitori né vinti e le quattro candidature che si annunciano (oltre a Prodi, Bertinotti, Pecoraro Scanio e Di Pietro) avranno solo lo scopo di «orientare» il programma dell'Unione. Allora a che serviranno? La risposta la dà Alfonso Pecoraro Scanio uscendo dall'ufficio del Professore: «A noi piace fare campagna elettorale». Sarà forse per questa evidente inutilità che l'idea non convince tutti i partecipanti al vertice. In primis Oliviero Diliberto che ammette candidamente: «Sono una bizzarria, ma Prodi le vuole ed è bene che si facciano come previsto». Anche l'Udeur non è affatto entusiata della decisione finale e per questo, oggi, durante la direzione del partito, Mastella «chiederà la non partecipazione dell'Udeur alle primarie». Insomma da quello che si riesce a percepire nella ridda di dichiarazioni postvertice i segretari dei partiti dell'Unione hanno voluto fare un «regalo» a Prodi e non è un caso che, il più entusiasta sia proprio il Professore. «Le primarie - ha detto - le ho sempre volute. Certo, il gioco è interessante ma almeno ci divertiamo...». Ma che primarie saranno? Il modello sarà molto simile a quello pugliese anche se un tavolo tecnico dovrà definire i dettagli nelle prossime settimane. Sarà una consultazione popolare, a cui potranno partecipare tutti gli elettori del centrosinistra (magari pagando «un'oblazione di 1 euro»). Le candidature dovranno essere sottoscritte da un numero di firme che verrà stabilito anche se, una vecchia proposta, parlava di un minimo di 100.000, raccolte in almeno dieci Regioni. In attesa che tutto possa essere più chiaro Mastella si limita a sperare «che il risultato non sia lo stesso che c'è stato in Puglia altrimenti mi dovrei sparare». A parte tutto nelle stanze di piazza Santi Apostoli ieri si respirava aria di unità ritrovata e non è un caso che, dopo il vertice, tutti i segretari siano volati a Bari per una sessione straordinaria della Fabbrica del programma (dove il Professore è stato contestato da alcuni calzaturieri). Per quanto riguarda il resto dei temi sul tavolo, il vertice ha stabilito che il 21 e il 22 luglio si terrà un seminario sul programma mentre dal 16 al 18 dicembre si svolgerà l'assembla nazionale programmatica. Inoltre tutti si impegneranno in modo formale a un patto di legislatura che prevede un'alleanza destinata a durare 5 anni. Se qualcuno dovesse venire meno al patto si andrà ad elezioni anticipate. I segretari dei singoli partiti, presieduti da Romano Prodi, costituiranno il direttivo dell'Unione che si riunirà ogni due settimane (il prossimo incontro sarà l'11 luglio alle 15). Il direttivo si occuperà dei criteri per la scelta delle candidature (nell'immediato per il sindaco di Milano e per il presidente della Regione Sicilia). Infine ogni partito garantirà all'Unione una quota per garantirne l'autonomia operativa e far fronte alle esigenze della campagna elettorale. Fino a quando durerà la ritrovata concordia?

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