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Si discuterà delle regole per le primarie

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ma anche di un nuovo patto tra partiti

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Un vertice che servirà a fare il punto con tutti i partiti, dopo la pace siglata con la Margherita, in cui non si parlerà dei problemi dell'Ulivo, ma innanzitutto di come svolgere le primarie. «Dobbiamo accantonare polemiche dannose e avviare quei tavoli di confronto su regole condivise e programma dell'Unione» chiede il verde Pecoraro Scanio. Il leader dell'Unione dovrebbe dunque mettere sul tavolo una serie di questioni non di poco conto, che dovranno comporsi in un vero e proprio nuovo patto tra alleati, con precise garanzie per il leader, per marciare compatti fino alle politiche: bisogna creare tutte le condizioni - dovrebbe dire in sostanza Prodi - per avere un'alleanza molto solida; e il primo elemento per avere una leadership legittimata è il suo rafforzamento attraverso le primarie. Quindi bisogna chiarirsi bene sulle regole dello stare insieme che comprendono due aspetti: come svolgere le primarie e come regolarsi nella formazione delle liste, per garantire rappresentatività alle varie forze dell'alleanza, anche alla luce del fatto che non ci sarà più una lista dell'Ulivo. Uno dei problemi infatti è come consentire alle forze più piccole di superare la soglia di sbarramento del quorum. Visto che viene a mancare una lista unica - spiegano nell'entourage del professore - ci sono degli assetti da decidere, che in parte richiederanno una condivisione delle scelte autonome fatte dai vari partiti. Poi è chiaro che si parlerà di programma: come dar corso alle intese raggiunte su alcuni temi e come utilizzare i contributi della Fabbrica, che domani ospiterà nella sua sessione a Bari tutti i segretari dei partiti, con Prodi. Ma nella Margherita resta ancora alta la tensione con i parisiani, che dovrebbero incontrarsi oggi per fare il punto dopo l'accordo tra Prodi e Rutelli. Il professore però non intende svolgere un ruolo da mediatore tra le parti e alla domanda se qualcuno tema ancora il rischio di una scissione, tra i suoi si replica con grande prudenza. Staremo a vedere - spiegano - ma le dichiarazioni di impegno venute dalla maggioranza del partito fanno sperare che vi sia buona volontà per arrivare ad un'intesa. Detto questo, l'autonomia di giudizio di Parisi ed i suoi nel negoziato che porteranno avanti va rispettata ed è totale. Arturo Parisi avverte che «la concordia rischia di durare un minuto» e che «il rischio rottura è sempre presente». Oggi i parisiani dovrebbero vedersi per valutare le possibili forme di convivenza dopo che si era arrivati ad un centimetro dallo strappo finale. Quel che molti si sentono di escludere, malgrado il clima ancora pesante nella Margherita, è che dopo le primarie Prodi possa di nuovo tornare alla carica con la lista unica. E Piero Fassino sostiene che un'eventuale lista unica è un tema non più riproponibile per le politiche del 2006, ma casomai per successive tornate elettorali. Oggi intanto si dovrà cominciare a discutere di come fare le primarie. A bocciare le primarie è ancora Clemente Mastella, con l'argomento che rischiano di trasformarsi «in una farsa» o di essere «troppo sbilanciate a sinistra».

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