«Siamo con il popolo se vuole la rivoluzione»

Per il capogruppo del Carroccio al Senato Ettore Pietro Pirovano, «il ritorno di Umberto Bossi è atteso da tutti i leghisti che vogliono vederlo», anche se per il Carroccio, annuncia, non cambierà molto «perché la Lega è sempre stato un partito d'attacco pur essendo rispettosa dei patti di alleanza». Pirovano spiega che «ci sarà una presa di posizione molto forte sulla questione della Costituzione europea. Gli interventi sul palco riguarderanno anche la situazione economica e al cambio tra la lira e l'euro e ci sarà una consultazione immediata tra i parlamentari della Lega. Però so che è stato dato incarico al ministro Calderoli di proporre uno studio sull'euro dopo Pontida». Più che soddisfatto il deputato Edouard Ballaman: «Siamo galvanizzati per il ritorno di Umberto Bossi. Riteniamo che si potrà dire quello che abbiamo sempre pensato sull'euro e affronteremo la tematica relativa all'islamizzazione della nostra cultura». Il questore della Camera sottolinea che «questi sono i temi fondamentali sui quali ci sarà un approfondimento fino alle prossime elezioni anche se, il 18 settembre, ci sarà l'appuntamento di Venezia (manifestazione per la nascita della Padania ndr)». Per Ballaman la questione dell'euro è importantissima: «È un argomento che ci tocca tutti i giorni e non abbraccio la tesi di coloro che dicono che con la moneta unica abbiamo salvato il Paese "dall'argentinizzazione" perché queste persone non hanno studiato la storia argentina e non si sono resi conto che il problema della moneta sudamericana è nato quando il peso si è agganciato ad una moneta più potente come il dollaro». Per Carolina Lussana, quello di Bossi non è un ritorno perché «le mani del movimento sono state riprese da tempo». La deputata leghista non vuol sentire parlare di partito «rivoluzionario», ma definisce il Carroccio così: «Siamo riformisti e chiediamo che venga rispettato il patto che nel 2001 è stato sottoscritto con gli elettori per questo alziamo i toni e facciamo delle battaglie politiche forti per realizzare quelle riforme che abbiamo promesso. Per questo ci definiamo come "sentinelle del cambiamento"». Ma per la Lussana al raduno di Pontida «l'euro è l'imputato eccellente per trovare una soluzione ai problemi delle famiglie. La nostra - conclude - non è una lotta contro l'euro, ma per trovare delle soluzioni ai problemi sollevati dall'euro». Con Ciampi poi, nessun problema. La Lussana ricorda che «il Capo dello Stato ha fatto bene a sollevare il problema e finalmente si farà chiarezza sull'articolo 78 della Costituzione». Guido Giuseppe Rossi, vicecapogruppo della Lega alla Camera dei deputati, spiega «che le indicazioni di Bossi non sono mai mancate. Il ritorno di Bossi - prosegue - è uno stimolo in più. Il movimento non si è assolutamente reso latitante su argomenti come l'Europa, la competitività, i dazi, le quote latte, l'immigrazione e la libertà religiosa». L'onorevole Rossi usa lo stesso termine della Lussana: «Siamo un partito riformista, di governo. Siamo rivoluzionari come poteva esserlo il partito Repubblicano durante la monarchia». Sull'euro, spiega il giovane parlamentare, «non voglio annunciare nulla». Anche il Vicepresidente del Senato Francesco Moro ritiene che «Bossi è sempre stato presente idealmente». L'appuntamento di Pontida ha una funzione ben precisa per Moro: «Ci andremo per prendere una ricarica come si fa per il telefono». Nella «ricarica» è prevista una battaglia contro l'euro? Moro dice sinceramente: «Non lo so. Ci sarà una presa di posizione forte perché vogliamo che si ascolti il segnale che vogliamo dare». Moro ritiene che «con Ciampi non ci sono problemi. I problemi veri li ha creati solo Romano Prodi che non ha saputo preparare il popolo italiano ad un cambiamento epocale come l'euro». Alla fine, Moro si appella al popolo: «Noi siamo forza di popolo. Se il popolo fa la rivolu