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Un sacrario per i «repubblichini»

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C'erano circa 1500 persone per salutare e rendere onore ai ragazzi venuti dal sacrario militare del Verano per riposare nel Campo della Memoria di Nettuno e trasformarlo nel camposanto più importante del centro-sud Italia. «Le bandiere sulle bare sono alberi che fioriranno», recitava uno striscione di circa dieci metri appeso all'entrata del sacrario gestito dall'Onorcaduti del Ministero della Difesa. Erano tutti assiepati lì, a partire dalle prime ore del mattino, in attesa del corteo militare e dell'inizio della cerimonia con picchetto d'onore. Tra le autorità presenti, il senatore Mario Palombo, il sindaco di Anzio, Candido De Angelis, l'assessore Federico Guidi, del XIX Municipio di Roma, la delegazione di Nettuno composta dall'assessore Marcello Armocida, Roberto Gigli e Gianni Molinari, ed i rappresentanti della Fiamma Tricolore Paolo Salvoni e Pietro Cappellari. «Finalmente - ha spiegato il senatore Palombo - questi ragazzi potranno riposare in un luogo consacrato, e ricevere anche loro un fiore dalle persone care. Ora basta con gli odi ed i rancori, dobbiamo guardare al futuro. Di fronte ai caduti, a noi non rimane altro da fare che abbassare il capo, rispettarli e ricordarli con amore. Mi auguro che non sia lontano il giorno in cui, anche se con ideali diversi, si possa salire tutti insieme sull'Altare della Patria e stringerci la mano di fronte al Milite ignoto». Soddisfatto anche il sindaco di Anzio, Candido De Angelis. «È stata una cerimonia bellissima - ha spiegato - e carica di emozione. Mi è sembrato giusto, come primo cittadino, rappresentare la città per rendere onore a questi ragazzi che hanno combattuto per la Patria. Tutto qui». Una cerimonia, quella di ieri mattina, che nonostante la presenza di circa 1500 persone, si è svolta senza alcun problema particolare e si è conclusa con un piccolo corteo ed una deposizione di corone da parte dei reduci della X Mas e dei rappresentanti della Fiamma Tricolore. «Tutta questa gente - ha spiegato Paolo Salvoni, segretario provinciale del partito - oggi non è venuta per un bagno di cameratismo, ma per onorare delle persone che per noi sono degli eroi. Oggi che finalmente viene riconosciuto il nostro sacrario per noi è come se fosse la festa del 2 giugno». D'accordo anche Pietro Cappellari, della segreteria europea della Fiamma. «Finalmente questi giovani italiani avranno la possibilità di essere onorati come tutti gli altri caduti».

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