«Un'altra occasione perduta»
A fare la voce sono state tutte le principali associazioni imprenditoriali. La prima stoccata l'ha data il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo: il rinvio «è un'ulteriore occasione perduta» che mostra che la competitività delle imprese non è una priorità del governo. Ancora più forte la sferzata giunta a fine giornata dal Comitato di presidenza dell'associazione degli industriali attraverso un comunicato: «È molto grave - si legge - la scelta di non prendere alcuna decisione e di lasciare che l'intero 2005 trascorra senza ridurre l'eccesso di peso fiscale e contributivo che grava sulle imprese e che non ha eguali in Europa. Si perde così l'ultima occasione a disposizione per tentare di invertire la tendenza negativa della nostra economia». E ancora, «in una situazione difficile come l'attuale, serve un governo che governi». «Avevamo auspicato - proseguono gli industriali - anche in quest'ultimo scorcio di legislatura, scelte coraggiose sulla strada del risanamento e della crescita. Ma queste scelte non ci sono state. Non solo, è stata avanzata una proposta, quella di finanziare il taglio dell'Irap cancellando la deducibilità degli ammortamenti, che va esattamente nella direzione opposta». Il presidente di Confcommercio Sergio Billè ha commentato: «Dal baco dell'Irap è uscita solo una farfallina». Inevitabili anche le reazioni di sindacati e opposizione: «La proposta del governo sull'Irap - ha detto il segretario della Cisl Savino Pezzotta - sembrava confusa», mentre per il leader della Cgil Gugliemo Epifani il rinvio «è la conferma dell'approssimazione del governo». «Meglio una pausa di riflessione che una soluzione pasticciata», ha commentato più soft il leader della Uil Luigi Angeletti.