Capezzone non ci sta: «Dati falsati sul voto»
Daniele Capezzone, segretario del partito ha attaccato duramente il ministero dell'interno. «Ma il Viminale a che gioco gioca? Non bastava la storia dei militari italiani all'estero, non bastava quella dei 100mila malati intrasportabili, non bastava il milioncino di italiani all'estero letteralmente presi in giro. Ora si aggiungono altre due furbate». «La prima è (la cosa ci è stata confermata da svariati seggi) l'anticipazione nella rilevazione dei dati rispetto alle scadenze canoniche — ha elencato l'esponente dei Radicali Italiani — Se si dice che si dà il dato di affluenza alle 12, bisogna dare il dato delle 12, e non — come pare sia accaduto da moltissime parti — quello delle 11.15. Così come pare che il campione delle 19 sia stato rilevato alle 18». «Insomma — va avanti Capezzone — il Viminale diffonde sempre dati un po' arretrati e un po' sottostimati, per evidenti ragioni di pressione psicologica sugli elettori incerti. È una scelta grave e discutibile». «La seconda furbata — conclude — riguarda perfino gli italiani all'estero che sono tornati in Italia, e a cui stavolta si sta impedendo di votare. Insomma, gli stessi elettori a cui due mesi fa si è consentito in Italia di votare per le regionali, oggi sono stati respinti (abbiamo già decine di segnalazioni). Ma che "ripulitura" degli elenchi è stata fatta? A che gioco gioca il Viminale?». E nonostante i dati non proprio esaltanti sull'affluenza Daniele Capezzone non ha smesso di essere ottimista. «La partita mi pare ancora apertissima. La partenza non è stata eccezionale, ma partenze, non eccezionali ci sono state anche nella prima metà degli anni '90, in tornate referendarie in cui il quorum è stato centrato. Intanto, nell'uno o nell'altro caso appare fondamentale l'appuntamento del 17-19, in un'Assemblea che rappresenterà l'occasione per degli "stati generali" del "che fare" postreferendario. In un senso o nell'altro, infatti, saremo di fronte a un risultato storico, e occorrerà attrezzarsi di conseguenza».