«Sui manifesti copiamo la sinistra»
Berlusconi accelera su questi due fronti mentre in parallelo continua il dibattito sul partito unico. Mertedì prossimo il premier ha convocato una riunione mirata ad affrontare il nodo dell'Irap e delle misure di compensazione per recuperare il gettito da 12 miliardi di euro. Berlusconi ha già detto che non intende aumentare la tassazione delle rendite finanziarie ma gli spazi di manovra per soluzioni alternative sono risicate. Mertedì quindi si dovrebbe mettere nero su bianco il ventaglio di ipotesi. Berlusconi che nel fine settimana era in Sardegna, si è portato con se un poderoso faldone preparatogli dal ministro dell'Economia Domenico Siniscalco: uno studio su come intervenire sulle imposte. I nodi dell'economia (dalla crescita alla difesa del potere d'acquisto dei salari) saranno i temi centrali della prossima campagna elettorale. Punto numero uno: cambiare il tipo di comunicazione. Il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi sta valutando la possibilità di affidare la campagna comunicativa ad un pool di giovani esperti del settore. Uno studio interno a Forza Italia ha messo in evidenza che i manifesti elettorali della sinistra per le regionali erano più efficaci di quelli della Cdl e Berlusconi in una recente riunione con i vertici avrebbe detto che i manifesti della sinistra sono stati più di effetto. Si partirà proprio da questo punto. Cuore della macchina elettorale sarà il «motore azzurro», cioè un comitato elettorale sul modello dei Repubblicani americani. Saranno creati 10 gruppi di lavoro ognuno dei quali con una funzione particolare. Primo obiettivo sarà di monitorare i collegi a rischio dove si pensa di puntare su nuovi candidati che abbiano più speranze di vittoria. Si punta a un lavoro meticoloso sui 475 collegi uninominali. I due incaricati del monitoraggio, il sottosegretario Mario Valducci e Gregorio Fontana, stanno effettuando una classificazione di ciascuno di essi incrociando i dati delle Europee del giugno 2004, con quelli delle regionali. I collegi dove il margine sul centrosinistra è di 12.000 voti (i votanti in media sono sui 60-70.000) sono sicuri, e viceversa sono considerati persi quelli dove è l'Unione a infliggere questo distacco alla Cdl. All'interno dei due estremi è stata elaborata una griglia sofisticata per classificare via via i collegi dai «molto probabili» a «molto poco probabili». In tutto sette gradi. In ciascun collegio il candidato sarà affiancato da uno staff, costituito da un «tutor» e da due giovani factotum. «Tutti regolarmente stipendiati», ha precisato Berlusconi. Nei suoi incontri il premier ha spiegato che in tutti e 475 collegi dovrà essere aperta una sede elettorale, e ognuna dovrà avere un arredo «uguale e riconoscibile», si è raccomandato il premier. Bondi incontrerà tutti i parlamentari «azzurri» per organizzare il loro staff. Il coordinatore ha già iniziato dai deputati della Lombardia, a cui ha spiegato che potranno essere loro stessi a scegliere i tre membri dello staff, che non saranno mandati da via dell'Umiltà. La vera novità piuttosto è che, nonostante la promessa fatta solennemente ai deputati di ricandidarli tutti, Berlusconi starebbe pensando a dei possibili nuovi «cavalli» nei collegi a rischio, quelli cioè dove ci si giocherà tutto per 2.000 voti o meno. L'idea, avrebbe ripetuto in un paio di occasioni, è di presentare per esempio dei sindaci di comuni importanti nei rispettivi collegi in grado di raccogliere il consenso. È partito quindi lo screening territoriale, in cui inevitabilmente avranno voce in capitolo i coordinatori regionali, ultimamente un po' in ribasso agli occhi di Berlusconi. Il responsabile per la selezione dei nuovi candidati sarà Marcello Dell'Utri già artefice della selezione dei volti nuovi alle elezioni del 1994. C'è poi ilproblema del tesseramento che procede a rilento. Colpa della situazione di incertezza, spiegano a via dell'Umiltà. In molti si chiedono se Forza Italia proseguirà o si scioglierà nel partito nuovo.