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«Perché Fs compra treni stranieri?»

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Lo sottolinea in una interrogazione al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Lunardi e a quello dell'economia e delle Finanze Siniscalco il senatore Egidio Pedrini del Gruppo per le autonomie e membro dell'ottava commissione Lavori pubblici e comunicazioni. «Nel 2002 l'allora presidente delle Ferrovie Giancarlo Cimoli — scrive Egidio Pedrini — dichiarava che avrebbe proceduto all'acquisto di ulteriori 22 treni ad alata velocità, nonostante il parere di alcuni dirigenti della società Trenitalia che più volte si erano espressi a favore di un treno franco/tedesco. Di recente invece gli attuali vertici avrebbero confermato la volontà di non esercitare la suddetta opzione scegliendo di non bandire una gara internazionale, e ciò senza tenere conto della mancanza di reciprocità da parte degli altri Stati della Ue (Francia e Germania) i quali non avrebbero mai indetto gare europee per la fornitura di treni ad alta velocità che avrebbero invece ordinato direttamente ai propri costruttori nazionali». Per questo il senatore chiede se «il ministro dell'economia, che è l'azionista di riferimento delle Fs, possa tollerare che il denaro dello Stato venga investito nell'acquisto di materiale rotabile estero con conseguente riduzione del lavoro negli stabilimenti italiani e quali iniziative si intenda adottare nei confronti delle Fs il cui passivo di bilancio ammonta a 125 milioni di euro che rende lontana la prospettiva di risanamento economico».

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