Contro il Ponte sullo Stretto per difendere i suoi traghetti

Così taglia corto Franco Marini, responsabile organizzzativo della Margherita, presente ieri a Messina per una manifestazione contro la realizzazione del ponte sullo Stretto. Un fronte del no alla grande opera, quello del partito di Rutelli, guarnito più da un conflitto di interesse che da ideali politici. A guastare la festa rutelliana, infatti, ci pensa Domenico Nania, capogruppo dei senatori di An: «C'è un'evidente incompatibilità tra chi è contro il Ponte e possiede il 30% delle azioni del trasporto marittimo dei traghettamenti sullo Stretto». L'attacco sferrato dall'esponente di An ha un solo destinatario: il segretario provinciale messinese e parlamentare regionale della Margherita, Fracantonio Genovese. Un duro colpo, quello di Nania che, ovviamente, alimenta alcuni dubbi su chi «gestisce» i comitati per il no al Ponte. Tuttavia, il suo affondo non si ferma solo alle iniziative dell'esponente rutelliano messinese, ma anche al fatto che «nessuno ha mai sentito Genovese fare un discorso politico, ma invece l'hanno visto come si procaccia i voti». Immediata la replica a distanza di Genovese che oltre a chiedere di «tornare alle cose serie», ricorda: «Io rappresento un partito, e la Margherita non si presta a sostenere interessi personali». In sostanza, secondo il parlamentare regionale dei dielle, «l'intenzione della Margherita sia a livello locale, sia nazionale, e la presenza di Franco Marini ne è la testimonianza, è quella di smuovere le coscienze e fare in modo che venga bloccato un iter come quello del progetto sul ponte, che sicuramente non darà sviluppo né alla città né al Paese». Non può tirarsi fuori da questo duro scontro, Marini. E così il dirigente della Margherita accenna un timido contrattacco: «Questo di Nania è un modo di svicolare dai problemi reali. Anche perché questo governo ci sta abituando a sfuggire dalle responsabilità». In altre parole, Marini da buon ex sindacalista prende la palla in balzo per glissare la spinosa questione, denunciando il disinteresse del governo Berlusconi ai problemi del Mezzogiorno. «Questo suonare la grancassa sul ponte - aggiunge - fa parte della politica degli annunci del governo, un modo un po' degenerato di fare politica in cui si cercano grandi messaggi mentre i problemi reali del Sud restano indietro». E, continuando a commentare gli attacchi del capogruppo dei senatori di An al coordinatore provinciale del partito di Rutelli schierato coi comitati del «no», Marini puntualizza: «Con Nania bisogna avere un confronto di merito, non certo questo evadere dalle responsabilità di governo, tirando fuori cose che hanno un peso relativo in questa vicenda». Sarà, ma resta il fatto che il rutelliano della città dello Stretto, prendendo in prestito le parole di Nania, «possiede il 30% delle azioni del trasporto marittimo».