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SINISCALCO vuole trovare un'altra soluzione di garanzia per viale Mazzini.

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Con Berlusconi «non abbiamo parlato» delle nomine Rai, per le quali bisogna trovare una soluzione di garanzia, ha affermato ieri il ministro dell' Economia. E ha proseguito: «Sono convinto che si debba trovare un'ottima soluzione, quella che tutti chiamano di garanzia. Ne avevo proposta una che non ha convinto. Ne cercheremo altre». Insomma Siniscalco sembra pronto e lo ha comunicato anche al presidente della Vigilanza (che dovrà poi votare il presidente indicato) Petruccioli, nel corso di una telefonata. È «Ho sentito al telefono il ministro Siniscalco - spiega Petruccioli - per sapere da lui quando poteva tenersi l'assemblea totalitaria della Rai per indicare il nuovo presidente. Ho chiamato il ministro perchè, in qualità di presidente della vigilanza, è mio compito convocare la commissione per la ratifica della nomina del presidente, anche in considerazione del fatto che il Cda Rai si è già convocato per il 14 e 15 giugno». «Siniscalco - conclude Petruccioli - mi ha risposto che non c'è ancora una indicazione precisa sulla data ma che l'assemblea totalitaria potrebbe riunirsi già martedì 14 giugno». Pronto sembra a questo punto anche il Cda della Rai convocato dal consigliere anziano Curzi proprio il 14. «Ho appena firmato l'ordine del giorno del consiglio di amministrazione, che si riunirà martedì 14 giugno alle 15, e prevede la nomina del presidente», aveva informato Curzi nel primo pomeriggio. «Siamo prontissimi a procedere alla nomina, in modo da comunicarla tempestivamente alla commissione di Vigilanza perchè possa votare il gradimento a maggioranza di due terzi», aggiunge Curzi. «Per questo ho anche deciso di mantenere aperto il consiglio anche mercoledì 15 giugno». Insomma, si sta lavorando per riuscire a nominare il presidente la prossima settimana, ma secondo il ministro Landolfi, in ogni caso la Rai può andare avanti con i palinsesti e le altre decisioni aziendali. A Cannes, dove la Rai presenterà i palinsesti agli inserzionisti pubblicitari, farà comunque «una buona impressione e un'ottima figura, perchè l'istituzione funziona», ha detto il ministro delle Comunicazioni.

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