«Il merito di Almirante è aver mantenuto vivo il valore di patria»
Il vicepremier attacca chi usa «la clava» nel dibattito politico. «Basta demonizzare l'avversario. Difficile ragionare in modo pacato»
Discutere e ragionare in Italia pacatamente credo sia sempre più difficile». Il vicepremier Gianfranco Fini, nel suo intervento a palazzo Wedekind, sede de Il Tempo, per la presentazione del libro-intervista ad Assunta Almirante «Giorgio - la mia fiamma», ritorna sul tema dello scontro politico che sembra proprio una risposta alle critiche per la sua posizione sulla procreazione assistita. Dopo aver ricordato che nella storia di Alleanza nazionale da Fiuggi in poi non ci sono più nemici ma solo avversari politici, il vice premier ha utilizzato, per descrivere il dibattito politico italiano di questi giorni proprio l'espressione «richiamo della foresta» a indicare un clima di forte demonizzazione tra avversari. Ricco di personalità il parterre da Stefania Craxi a Anna Falchi a Rita Dalla Chiesa, a Ignazio La Russa. Nel ricordare la figura di Almirante Fini ha sottolineato il suo merito storico e politico. «Fondando il Msi si caricò sulle spalle una generazione che aveva seguito fino alla fine Mussolini e la portò all'interno del sistema democratico». Dal punto di vosta politico il grande merito di Almirante, sostiene Fini «è di aver preservato i valori nazionali e di patria che nel lunghissimo dopoguerra rischiavano di andare perduti». Il vicepremier ha poi indicato un capitolo del libro in cui viene ricordato che Craxi, presidente del consiglio, fu «il primo a considerare la delegazione del Msi alla stregua degli altri partiti». Donna Assunta Almirante, ha rivolto un caldo appello a Fini a dedicare più tempo all'Italia. «Dovresti lasciare un po' le nazioni e regalare la tua presenza all'Italia che ha bisogno di te. Qui c'è in corso una grande rivoluzione e noi tutti siamo confusi. Rutelli vuol prendere il posto di Prodi, Prodi vuol prendere il posto tuo...Tu solo puoi mettere ordine in questo Paese». Donna Assunta striglia Storace «Francè, trovati un altro lavoro. I farmacisti sono in rivolta. Va a finire che non ti votano più».