A TRE anni di distanza «dall'editto di Sofia» (quello che, secondo alcuni, portò all'epurazione dalla ...
Anzi, è ancora Silvio Berlusconi a parlare del «decano» del giornalismo italiano. Una battuta lasciata cadere lì al termine dell'assemblea annuale dell'Ance svoltasi ieri nell'Aula magna dell'Università Luiss di Roma. «Una volta ho semplicemente detto che un certo uso della tv pubblica non è concepibile. Lo ripeto ancora una volta ne sono convinto». Silvio Berlusconi ha commentato così l'articolo di Enzo Biagi sul Corriere della Sera di domenica che criticava l'episodio del «dito medio» del Cavaliere in occasione della sua visita a Bolzano per l'affermazione elettorale della Cdl. Le parole del premier hanno subito rievocato vecchi fantasmi e l'opposizione, come prevedibile è slatat su tutte le furie. «Oltre al danno la beffa» ha commentato Giorgio Merlo, componente della Margherita in Commissione di Vigilanza. «Che il leader del conflitto di interessi - ha continuato - o l'uomo dell'incursione alla Domenica Sportiva, della diretta dalla Fiera di Milano, delle esternazioni allo stadio, parli dell'uso della tv pubblica è grottesco. Non solo un grande professionista, una delle più grandi personalità del giornalismo italiano come Enzo Biagi è stato allontanato dopo il diktat bulgaro, ma addirittura il premier Berlusconi torna oggi con l'ennesimo inaccettabile attacco». Opinione condivisa anche dal leader Dl Francesco Rutelli. «L'idea che il Presidente del Consiglio - ha detto - non trovi di meglio da fare che prendersela con il grande decano del giornalismo italiano, è veramente una prova di pochezza civile e di mancanza di rispetto verso uno dei padri del giornalismo del nostro Paese, stimato e rispettato anche da chi non la pensa come lui». «Berlusconi - ha aggiunto il segretario dei Verdi Alfono Pecoraro Scanio - con la sua gravissima aggressione nei confronti di Enzo Biagi ha offeso la storia del giornalismo italiano ed ha mostrato il suo volto liberticida, autoritario ed arrogante. Il premier dovrebbe vergognarsi». Qualcuno però è andato ben oltre le parole del Cavaliere, ipotizzando ben altri scenari. «Silvio Berlusconi - ha spiegato Pino Sgobio capogruppo Pdci alla Camera - ha puntato dritto contro il Corriere della Sera colpevole di ospitare un rubrica di un autorevole e autonomo giornalista quale Enzo Biagi. In questo quadro non ci sarebbe da meravigliare se ambienti vicini ad Arcore fossero coinvolti nella scalata alla Rcs». Possibilità suffragata dallo stesso Biagi. «Credo che il Corriere rappresenti per qualcuno un ambizioso traguardo. Chi ha in mano il Corriere, ha in mano il più grande quotidiano italiano e forse la mia lettera di licenziamento!». Ha detto il giornalista commentando le parole di Berlusconi.