Il Capo dello Stato «Indietro non si torna»

E ancora: «La stabilità finanziaria e valutaria della zona euro va rafforzata eliminando progressivamente la sempre più stridente asimmetria tra governo della moneta e governo dell'economia». Sono due passi del messaggio che il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha inviato al professor Francesco Tomasello, magnifico rettore dell'Università degli studi di Messina, in occasione delle celebrazioni del 50° anniversario della Conferenza di Messina, che pose le basi dei Trattati di Roma sottoscritti in Campidoglio il 25 marzo 1957 e che hanno scatenato la polemica con il ministro Calderoli. Il Capo dello Stato nello stesso messaggio ha rievocato lo «spirito» in cui si svolse la Conferenza di Messina e il suo significato: «Non si torna indietro e non ci si arrende di fronte alle difficoltà; si superano gli ostacoli con rinvigorita lena; non si mette a repentaglio il patrimonio acquisito; ci si impegna per accrescerlo», invocando la stessa «lungimiranza e concretezza» dei Paesi fondatori. Nel messaggio del Capo dello Stato si legge: «Rivolgo un caloroso saluto ai partecipanti alla celebrazione del 50° anniversario della Conferenza di Messina, che pose le basi dei Trattati di Roma sottoscritti in Campidoglio il 25 marzo 1957. Quando nel 1954 i governi dovettero affrontare le conseguenze e le incertezze della mancata approvazione del Trattato istitutivo della Comunità europea di difesa, i sei Paesi fondatori non disperarono; reagirono subito a quella cocente delusione. I Paesi fondatori non rinunciarono affatto ad una visione unitaria del progetto europeo; intrapresero la via di una più stretta integrazione economica come strumento per rafforzare l'unità dell'Europa». «Con questo spirito, vennero avviate a Messina nel 1955 le Conferenze intergovernative che portarono all'istituzione della Cee e della Ceea, per perseguire — come dichiararono nella risoluzione finale i sei ministri degli Esteri — la "creazione di un'Europa unita mediante lo sviluppo di istituzioni comuni, la fusione progressiva delle economie nazionali e la creazione di un mercato comune"».