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BRUXELLES — Il primo round è in calendario lunedì pomeriggio, a Lussemburgo.

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Da Bruxelles, ufficialmente, è trapelato solo che martedì, durante la riunione settimanale della Commissione Ue, Almunia intende presentare un rapporto «fattuale» sul deficit italiano che rappresenta il primo passo della procedura per deficit eccessivo. Indiscrezioni concordanti, tuttavia, hanno rivelato come il rapporto del commissario, in realtà, non conceda all'Italia alcuna attenuante e concluda che il Paese si trova in una situazione di deficit eccessivo a partire dal 2003. Da qui la duplice (e irritata) reazione del governo. Dal punto di vista formale, si è sottolineato al ministero dell'Economia, tali fughe di notizie sono «deplorevoli». Quanto alla sostanza, invece, Siniscalco ha definito i contenuti del rapporto «non condivisibili e inaccettabili», spiegando che il testo è stato redatto «unilateralmente» dagli uffici tecnici della Commissione, e «non prende in considerazione misure e interventi già adottati o chiariti dall'Italia». Anche riguardo alle previsioni di crescita, che i tecnici di Almunia definiscono «ottimistiche», via XX Settembre osserva che sono state fatte sulla base delle stime della stessa Ue. La conclusione, quindi, è che il ministro darà battaglia e si opporrà in tutte le sedi competenti alle obiezioni contenute nel rapporto di Bruxelles, cui verranno contrapposte «argomentazioni puntuali». Si è dunque raffreddato, stando almeno alle dichiarazioni, il clima delle relazioni governo- Commissione, considerando che all'ultimo Ecofin, tenutosi meno di un mese fa, Siniscalco aveva tenuto a sottolineare che l'Italia avrebbe avuto un atteggiamento di cooperazione e che la Commissione non avrebbe messo il Paese sotto processo.

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