LO SCONTRO SUL VERTICE DI VIALE MAZZINI
Non prima della metà di giugno ci sarà la prossima indicazione del presidente Rai. Prodi poi rilancia l'idea delle regole condivise per rinnovare i vertici Rai, («Sono sicuro che, se avessimo potuto disporre di abitudini di lavoro consolidate e di regole condivise e rispettate, avremmo fronteggiato con maggiore efficacia e unità anche l'ultima vicenda relativa al rinnovo dei vertici della Rai»), ma il resto del centrosinistra sembra deciso a puntare su Petruccioli presidente senza fare troppi problemi stavolta sul dg. L'Unione teme infatti che Berlusconi, stanco di tutti questi veti e controveti, decida di far candidare un uomo a lui vicino come il professor Alberoni o un altro e togliere così di mezzo anche il privilegio di Curzi di fare da consigliere anziano con funzioni di presidente. «Non capisco questo atteggiamento irresponsabile della sinistra di fronte a una candidatura autorevole e bipartisan. Quando il ministro dell'Economia mi ha proposto questo nome io non vedevo alcun motivo per dire no a una figura così autorevole», ha affermato il premier Silvio Berlusconi riferendosi alla candidatura dell' ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio alla presidenza della Rai. E ora? Gli è stato chiesto «Ora aspettiamo le indicazioni che verranno dal ministro dell'Economia. Io avevo proposto Petruccioli ma il responsabile del Tesoro mi aveva indicato Monorchio - ha ribadito - un nome sul quale non ho avuto nulla da obiettare anche in vista della privatizzazione della Rai...». «Nessuno l'ha bocciato. Claudio in realtà è ancora in pista» afferma il reggente Sandro Curzi. «Uno spettacolo davvero indecoroso», commenta il segretario dei Popolari Udeur Clemente Mastella. «Stiamo assistendo ad una girandola di nomi che crea solo confusione con mosse e contromosse che la gente non capisce e che di fatto paralizzano l'azienda. Non comprendiamo, per esempio, perchè la candidatura di Claudio Petruccioli alla presidenza, che per quanto ci riguarda non consideriamo affatto bruciata, abbia incontrato resistenze a nostro avviso del tutto immotivate. A noi, e lo diciamo con chiarezza ai nostri alleati, sta bene. Così come non avremmo difficoltà all'eventuale conferma, da parte della Casa delle Libertà, di Flavio Cattaneo alla direzione generale». Ma nella Cdl si parla già di sostituzione del dg e di un ritorno in pista di Giancarlo Leone. Anche la Margherita conferma la sua posizione, per altro già espressa da tempo, e cioè il «totale apprezzamento per la figura di Claudio Petruccioli e quindi la disponibilità a sostenerlo qualora il governo lo designasse come presidente del nuovo Cda della Rai», dice Paolo Gentiloni che già si vede sul trono della Vigilanza. Il segretario dei Ds Piero Fassino spera che «intorno alla figura di Petruccioli si possa realizzare un consenso valido». La Cdl dovrebbe adottare i criteri della competenza e dell'equilibrio nella scelta del direttore generale della Rai, afferma poi il vicepresidente dello Sdi, Roberto Villetti, secondo cui non ci sono le condizioni per un accordo bipartisan sul binomio presidente-direttore. «Nel sostenere Claudio Petruccioli per la presidenza Rai - ha detto Villetti - il centro sinistra ha dimostrato di voler seguire criteri rigorosamente istituzionali, di competenza e di equilibrio. Se si vuole tenere davvero conto della tutela dell'informazione pubblica e del patrimonio di risorse rappresentato dalla Rai, da parte del centro destra si dovrebbero seguire gli stessi criteri per quanto riguarda il direttore generale». Ciò non ha nulla a che vedere - ha proseguito - con una trattativa bipartisan, di cui non esistono le condizioni, per definire il binomio presidente-direttore ma piuttosto con un'esigenza che dovrebbe valere sempre, indipendentemente da chi sta al governo o da chi sta all'opposizione».