Riecco Mastella E l'Udc si spacca
La Nuova Dc si prepara a fare il suo congresso. Nell'Udc la settimana prossima nascerà la minoranza interna. Insomma, il centro della politica italiana sembra l'Hotel Gallia di Milano negli anni d'oro, quelli Ottanta, quando nei corridoi dell'albergo si scrivevano le epiche pagine del calciomercato. Giocatori che passavano da una squadra all'altra, carriere lanciate e infrante nel giro di qualche minuto, cambi di casacca improvvisi. Ecco, il Parlamento oggi è proprio così. E si vedono incontri improbabili (anche se forse i più interessanti si tengono al Senato, visto che l'ambiente è più riservato e c'è meno via vai di giornalisti, relegati adesso in un angolino per lavori di ristrutturazione). Silvio Berlusconi ormai è saldamente convinto che le prossime elezioni politiche si giocheranno in pochi e decisivi collegi. Secondo uno studio che gli ha preparato Claudio Scajola, un mago della tecnica elettorale, la Cdl con i risultati delle scorse regionali avrebbe perso solo 22 collegi alla Camera. E che comunque sono tra 60 e 80 quelli determinanti per la vittoria nel 2006. Bisogna scegliere candidati giusti e soprattutto una coalizione diversa. Più larga, ogni dettaglio può diventare determinante. Proprio per questo, il Cavaliere sembra sempre più deciso a strutturare il partito unico come il Partito popolare europeo. In questo modo, la coalizione potrebbe aprirsi anche all'Udeur, che ora è nel centrosinistra. E magari ai Popolari della Margherita, se la situazione all'interno dell'Ulivo dovesse degenerare e provocare una scissione. Si vedrà, ma la direzione di marcia sembra questa. Intanto, Maurizio Gasparri, un sostenitore dentro An del partito unico, da giorni insiste affinché anche a via della Scrofa si proceda all'adesione al Ppe. Ma la carta sarà scoperta lunedì, quando i berluscones dell'Udc, il gruppo che fa capo al ministro Carlo Giovanardi, al consiglio nazionale del loro partito chiederanno lo slittamento del congresso, previsto per fine giugno. E lo motiveranno affermando proprio che sta per essere varato il Ppe in vrsione italiana e, dunque, è bene che il congresso aspetti il progetto che sta per nascere, ne discuta e decida che fare. Marco Follini dirà di no, perché sospetta che dientro la richiesta di rinviare il congresso ci sia dell'altro. E cioè che ci sia il tentativo, da parte di Giovanardi e amici, di preparare una vera e propria scalata al partito. Non ha torto, il segretario della formazione di via Due Macelli. Perché nell'ala berlusconiana dell'Udc c'è chi pensa di lanciare quella che in termini finanziari si chiama opa, un'offerta pubblica di acquisto, sulla segreteria del partito. Però serve del tempo per organizzare le truppe, dividere quelle avversarie, fare alleanze interne e anche esterne. E lunedì sarà possibile mettere a punto soltanto un primo passo. Al consiglio del partito, infatti, Giovanardi e Barbieri presenteranno probabilmente una mozione per chiedere il rinvio dell'assise interna e proporranno di metterla ai voti. Se ci riusciranno, anche se saranno solo quattro gatti, nascerà ufficialmente una minoranza interna. Insomma, sarà messo un punto fisso, un punto di partenza. Berlusconi si muove, dunque. Ha intensificato di nuovo i contatti con Clemente Mastella e tra i due è intercorsa di recente anche qualche telefonata. A spingere per chiamare l'Udeur nel progetto è Marcello Dell'Utri, l'uomo delle trattative veramente riservate (assieme a Bruno Ermolli) del Cavaliere. Mastella è tentato. E non è finita. Il Cavaliere guarda con attenzione a un'altra iniziativa che si terrà il 18 giugno: è il congresso di costituzione della Nuova Dc, il partito di Gianfranco Rotondi, al quale potrebbe aderire qualche fuoriuscito di An, pezzetti di Udc e Forza Italia; trattative in corso ci sono anche con Raffaele Lombardo, il trionfatore delle elezioni di Catania grazie al suo movimento autonomista. Già, che fine ha fatto Lombardo? Dove vuole andare?