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Fassino sponsor della moglie per la legge sull'infanzia

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«Quindi, più nidi per tutti i bambini», rilancia lei. Piero Fassino e consorte insieme ieri alla Camera dei deputati per spiegare il come e il perché di una proposta di legge di iniziativa popolare - sottoscritta da duecento mila cittadini - per dare a tutti i «bambini e le bambine d'Italia» pari opportunità nell'accesso al nido e alle scuole dell'infanzia. La citazione di Giovanni Bollea - innovatore nel campo della psichiatria infantile - la fa il segretario della Quercia che, dati alla mano, spiega come il nostro paese sia tra gli ultimi in Europa in quanto a spesa per l'istruzione e sostegno all'infanzia. La vera protagonista però è la moglie del segretario Ds, Anna Serafini (nella foto), 53 anni, ex deputata della Quercia ed oggi presidente della Consulta per l'infanzia e l'adolescenza «Gianni Rodari» nata tre anni fa per iniziativa di alcune parlamentari donne. È lei che ha coordinato la raccolta delle firme con banchetti in molte piazze d'Italia. La proposta di legge si chiama «zeroseianni» e mira a creare, tra l'altro, un piano di finanziamenti per la gestione e la creazione dei nidi, la riduzione della spesa a carico delle singole famiglie e più sostegno pubblico per l'educazione e l'istruzione dei bambini fino ai sei anni. Al tavolo della conferenza assieme ai coniugi Fassino c'erano i capogruppo di Camera e Senato Luciano Violante e Gavino Angius, la responsabile donne del partito Barbara Pollastrini, il responsabile scuola Andrea Ranieri e Anna Pariani, coordinatrice regionale del comitato dell'Emilia Romagna, quello che ha raccolto più sottoscrizioni (circa 35 mila). Fassino e consorte siedono uno alla sinistra e l'altra alla destra del presidente dei deputati Ds che, da buon padrone di casa, fa da moderatore. Gli sguardi dei due non si incrociano mai, ma il segretario, braccia conserte e occhiali da vista puntati sul naso, ascolta attento la sua Anna parlare del progetto. «Una proposta che si lega strettamente alla lotta contro l'astensione al referendum sulla fecondazione assistita», spiega la donna con accento toscano. Al termine il segretario raccomanda alla consorte: «Anna, non scappare, vieni qui».

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