Bankitalia prepara il richiamo sulla crisi
Oggi il discorso del governatore Fazio. Nel mirino l'assalto delle banche estere e i conti pubblici
Sul controllo di Roma e Padova è in atto una guerra che vede contrapposti al Bbva e ad Abn Amro cordate italiane e nuovi protagonisti del mondo finanziario, ad iniziare dagli immobiliaristi che da pochi giorni sono entrati nel cda di Via Veneto. La relazione del Governatore potrebbe dare indicazioni più precise sulla battaglia in corso mentre un altro protagonista italiano, Unicredit, ammette che sta pensando a sua volta ad una aggregazione transfrontaliera con la tedesca Hvb anche se tutta l'operazione è ancora in una fase embrionale. Dopo il lungo contenzioso politico aperto sulla riforma del risparmio, che ha visto schieramenti trasversali interrogarsi anche sulla durata del mandato del numero uno di Via Nazionale, Fazio illustrerà la sua analisi sull'economia internazionale, sui conti pubblici nella ormai acclarata recessione italiana, sul sistema finanziario. Mentre il Governatore parlerà alla platea vip di economisti e banchieri, davanti a Palazzo Koch i consumatori protesteranno per denunciare il comportamento, a loro avviso scorretto, tenuto da Bankitalia durante i crac finanziari e la recente disputa sulla italianità delle banche. Adusbef, Federconsumatori e altre associazioni hanno annunciato un presidio proprio in occasione dell'assemblea di oggi. L'annuale assise sarà certamente un'occasione per inquadrare la nuova geografia dei poteri economici e finanziari del Paese. Attesi in platea i protagonisti delle battaglie sulle banche, a partire dall'immobiliarista Ricucci, protagonista sui tavoli di Antonveneta, Bnl e Rcs. Il responsabile di Via Nazionale, che nel 2001 aveva parlato della possibilità di un nuovo miracolo economico e nel 2003 aveva indicato esplicitamente il rischio declino per il Paese e la perdità di competitività dell'Italia con il calo preoccupante dell'export, coglierà l'occasione probabilmente per raccomandare ancora una volta l'opportunità di procedere sulla via delle riforme e non mancherà di dare un messaggio sull'opportunità di essere uniti nel cercare di ridare fiducia ad un'economia in panne ormai da troppo tempo. Proprio per questo è assai probabile che il governatore dia anche una stoccata al mondo imprenditoriale, a suo giudizio poco impegnato a innovarsi, poco propenso a dare un spinta al Paese in crisi. In questo caso, è possibile che ricordi come per esempio la ricerca in Italia è in gran parte gestita dal pubblico. «I privati fanno ancora troppo poco la loro parte», spiega Riccaro Pedrizzi, presidente della commissione Finanze del Senato, considerato un fazista di stretta osservanza. «Gli imprenditori - aggiunge Pedrizzi - in una fase così difficile, sono fermi, immobili, non investono e sparano però sentenze contro il governo, contro tutti. E contro anche la Banca d'Italia. il governatore ricorderà, credo, che in questo momento nessuno si può tirare indietro». Oggi, quindi, una prima replica sarà rivolta alla Confindustria, in particolare al presidente Luca Cordero di Montezemolo, che nell'ultima assise dell'associazione degli industriali ha sollevato perplessità sul comportamento del titolare di Palazzo Koch. Replica "istituzionale" anche ai commissari europei che hanno messo in dubbio la correttezza dell'operato della Banca d'Italia. Fazio metterà in chiaro quali sono le competenze di Bruxelles e quali, invece, quelle delle Banche centrali. Rivendicherà a pieno il ruolo di organo di vigilanza del sistema bancario e rimarcherà come questo compito sia stato svolto da via Nazionale in modo corretto. «La Banca d'Italia - commenta Pedrizzi - si muove per atti ufficiali e non per comunicati stampa come hanno fatto da Bruxelles. La correttezza dell'operato di Fazio è sotto gli occhi di tutti, d'altronde nessuna autorità giudiziaria o amministrativa lo ha messo in discussione». Fazio dovrebbe fare un richiamo anche al sistema del credito per l'eccessiva crescita dei costi dei servizi e delle commissioni.