Podda (Cgil): sì, esiste un problema tra le segreterie
Ovvero per le categorie sindacali del pubblico impiego l'attuale assetto contrattuale va bene e anzi cambiarlo porterebbe dei problemi. Carlo Podda, segretario generale della Funzione pubblica della Cgil rivela che la scorsa estate le categorie della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil hanno inviato alle rispettive segreterie nazionali una lettera in cui dicevano che erano d'accordo sul rapporto che c'è ora tra contratto nazionale e di secondo livello. Cosa cambierebbe per gli statali se venisse modificato l'assetto contrattuale? «Ora l'80% del salario viene dal contratto nazionale e il 20% da quello di secondo livello. Ci sono punte come gli enti previdenziali in cui siamo vicini al 25%. Continuando a spostare la retribuzione da salario nazionale a quello di seoondo livello si apre un problema previdenziale perchè il secondo livello pesa meno sulla pensione». Questo vuol dire che se accentua il peso del secondo livello le pensioni rischiano di diminuire? «Voglio dire che si porrebbe il problema di aumentare a livello contributivo il secondo livello. Ma questo porterrebbe ad un incremento del costo del lavoro mentre la tendenza delle imprese è di decontribuire». Eppure il dibattito è su come rendere più importante il secondo livello contrattuale. «Chi sostiene questa tesi pensa che a livello locale si possa seguire meglio la produttività dellesingole aziende e che non c'è più un problema inflazione. Ma io non sono d'accordo. Non è vero che l'inflazione non è più un problema inoltre bisogenrebbe fare in modo che il contratto di secondo livello fosse esigibile da tutti. Ma Confindustria non ci pensa per niente a rendere obbligatorio il contratto integrativo». Quindi le categorie del pubblico impiego sono d'accordo a non cambiare le carte in tavola. Ma come la mettete con le diverse posizioni di Cgil, Cisl e Uil? «Finchè non verrà un richiamo dalle rispettive segreterie nazionali io confermo la posizione unitaria delle cetegorie». L.D.P.