«Con il partito unico sarò nella storia»

Mi basterebbe questo». Il presidente del Consiglio Berlusconi rilancia il progetto di una «casa sola per tutti i moderati. Una casa con un positivo, preciso, unico, netto programma» e con uno statuto «a cui stiamo lavorando». Il premier parlando a Bolzano dove si è recato per festeggiare, prima volta nella storia della città, le elezioni di un sindaco di centrodestra, Giovanni Benussi, lascia intendere che non è attaccato alla sedia di leader del partito unico anche se avverte: «Sono a disposizione se ci fosse ancora bisogno di me». Poi lancia messaggi di ottimismo per il prossimo appuntamento elettorale. La risalita della Cdl ricomincia da Bolzano e Catania, le due città-faro dopo la batosta delle regionali. «Il voto a Bolzano ha portato la città ad assumere una funzione emblematica, è il simbolo della riscossa partita da Catania e che ci riporterà, noi dell'Italia moderata, a tornare in testa alle prossime elezioni, per garantire la continuità che nel passato era mancata» ha detto il premier. A chi gli mette davanti il cattivo andamento dell'economia Berlusconi, di fronte a una piazza gremita di bolzanini, manda a dire che «con governi che durano in media 11 mesi non si può tenere il Paese in corsa, confrontandosi non solo con l'Europa, ma con tutto il mondo». Insomma, l'occasione di Bolzano è anche per iniettare un po' di fiducia. D'altro canto la visita in trentino era stata esclusa dallo staff del Cavaliere. Ma solo all'ultimo momento, il presidente del Consiglio ha deciso di fare una puntatina in una città dove la Casa delle Libertà, pur avendo vinto (con appena sette voti di vantaggio), si trova nella condizione di non poter governare perché non ha la maggioranza in consiglio comunlae. È necessario dunque stringere un accordo con la Svp, finora sempre alleata con la sinistra. E Berlusconi in persona si è lanciato nella trattativa, anche senza risultati positivi. Insomma, il premier ha scelto una città difficile dove recarsi, piuttosto che partecipare alla festa di Catania dove pure ha svolto un ruolo determinante nella vittoria finale. Quindi si tuffa in una manifestazione di piazza. E dopo aver rilanciato il centrodestra, passa all'attacco della sinistra. «Era facile governare svalutando la lira, aumentando il deficit e la spesa pubblica. Prodi ha portato l'Italia a pagare quasi il 50% di tasse rispetto al pil». Berlusconi ha rivendicato al suo governo il raggiungimento di quanto era stato promesso e ciò - ha detto - «è stato fatto nonostante l'euro di Prodi che in certi casi ha portato quasi al raddoppio di alcuni prezzi». E se l'economia non tira la colpa non è del governo ma di una congiuntura internazionale negativa a cominciare dalla concorrenza che viene dall'Oriente. E di fronte all'attacco cinese al made in Italy, all'invasione diprodotti copiati e prodotti malamente «c'è una sola cosa che il governo può fare per porre un argine: il ricorso alla commissione europea. Questa è l'unica istituzione che ha il potere di porre dei dazi nei confronti della Cina e di altri Paesi». Infine, arriva il momento delle battute: «Ho portato alla mia mamma dei fiori per il suo compleanno e le ho detto: "Questi sono i fiori che gli italiani che mi vogliono bene mandano a me, ma c'è anche una parte dell'Italia che non mi vuole bene»" Poi - ha continuato Berlusconi facendo il gesto dell'ombrello con il dito medio teso - mia mamma ha detto: "ma ho visto una persona che ti faceva questo gesto, che cosa voleva dire?" ». «Voleva dire - ha affermato - che io sono il numero uno...». Poco dopo, riferendosi alla barzelletta, Berlusconi afferma: «Mi sono già pentito di averla raccontata, sicuramente da qualcuno sarà estrapolata e si dirà che sono un uomo volgare che compie gesti volgari».