Udc, Follini blinda il Congresso
Congresso che qualcuno vorrebbe far slittare e che i folliniani considerano invece già fissato inderogabilmente. «Chi obietta che il Consiglio Nazionale del 6 giugno sia l'unico chiamato a decidere la fatidica data — spiega Giuseppe Drago — commette un errore di interpretazione dello statuto, ma soprattutto prospetta più o meno inconsapevolmente una delegittimazione del leader. È infatti Follini che in sede di Ufficio politico ha proposto la tempistica. E il Consiglio nazionale deve semplicemente ratificarla». «Abbiamo delle regole interne che ci impongono di celebrare un congresso ogni due anni — precisa a sua volta il sottosegretario agli interni centrista Giampiero D'Alia — E siamo dunque già fuori tempo massimo di sette mesi. Credo che un momento di confronto interno e di aggiornamento della linea politica del partito non sia più procrastinabile». Ma non era il caso di aspettare, come sostiene Rocco Buttiglione, la maturazione del dibattito nella Cdl sul partito unico? «E chi ci impedisce di trattare la questione alle nostre assise generali fra un mese? — replica secco sempre D'Alia — Quale migliore occasione per dare il nostro contributo alla discussione nel centrodestra?». La sensazione di fondo è che i folliniani si sentano forti dei numeri. E credano ben poco all'ipotesi che qualcuno imponga una conta lacerante sullo spostamento del congresso.