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Scajola: sì al nucleare

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«Occorre modificare il mix delle fonti energetiche»

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IL ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola incassa in lungo applauso quando senza alcuna esitazione affronta quel tabù che è il nucleare. E la platea degli imprenditori sembra gradire. «Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire quello che serve alle imprese» rumoreggiano le quarte fila dei piccoli imprenditori mentre i big dell'industria sotto i riflettori si lasciano sfuggire sorrisi di compiacimento. Scajola ha ammesso che il governo ha di fronte una «crisi senza precedenti» ma alla quale è pronto a reagire a fianco delle imprese. Come? «È il momento di riaprire una discussione sul nucleare» perchè per rimettere in moto la macchina produttiva è necessario che le imprese possano avere a disposizione «energia a basso costo e fonti certe di approvvigionamento». Qualcosa in questa direzione è stato fatto come il varo delle sei leggi «per rendere il mercato italiano più omogeneo a quello europeo» a cui si è aggiunto lo sblocco dei diritti di voto di Edf in Edison, l'ingresso di Enel nel mercato francese e l'accordoper l'importazione di gas dal Qatar. Tutte operazioni messe a punto per acquisire energia a prezzi più convenienti ma che non bastano. La vera svolta nel settore energetico può avvenire, secondo Scajola, solo modificando il mix delle fonti e riaprendo quindi la questione del nucleare «lontano da impostazioni ideologiche e attenti esclusivamente ai due principi guida: l'ottica costi-ricavi e l'ottica, scientificamente fondata, della tutela ambientale». E su questo punto, dall'assemblea dell'Enel, è arrivato anche l'allarme dell'amministratore delegato uscente Paolo Scaroni: «Senza il nucleare - ha detto - difficilmente si possono centrare gli obiettivi di Kyoto». Ma dai Verdi arriva subito un altolà: «Basta con la demagogia da quattro soldi», ha avvertito il presidente Alfonso Pecoraro Scanio, secondo cui «sostenere che il nucleare è economico e metterlo in relazione con il caro-prezzi è operazione truffaldina, che danneggia i cittadini, l'ambiente e l'economia». Il tema dell'energia, in ogni caso, è da tempo uno di quelli al centro dell'agenda di viale dell'Astronomia. Da mesi il vicepresidente Emma Marcegaglia tuona contro i costi troppo elevati e lo stesso Montezemolo, pochi mesi fa, aveva sottolineato come «la Cina abbia avuto la lungimiranza di pensare al nucleare». Scajola, adesso, apre una porta che porterà anche un mare di polemiche, ma che trova il consenso del premier Silvio Berlusconi: «Ha risposto molto bene il ministro Scajola - ha detto il presidente del Consiglio - rappresentando pienamente la posizione del governo». L.D.P.

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