Casini: «Un po' più di autocritica non sarebbe stata male»
Il presidente di Confindustria che ha preferito non attaccare frontalmente il governo limitandosi a un «dire non dire» ha raccolto fischi e applausi. Fischi arrivano inannzitutto dal vicepremier Gianfranco Fini secondo cui l'analisi di Montezemolo è «viziata da interessi di parte». «Avrei apprezzato di più la relazione - ha spiegato il ministro degli Esteri a margine dell'assemblea -, se Montezemolo avesse speso qualche parola per ricordare delle miopie e delle reticenze da parte delle imprese. Montezemolo è un uomo troppo intelligente per non sapere che in una situazione economica così difficile la Confindustria ha la sua quota di responsabilità». L'omissione di Montezemolo non è piaciuta neanche la sottosegretario al Welfare Muarizio Sacconi che, per l'occasione, scomoda addirittura John Kennedy. «Il discorso di Montezemolo - ha detto - mi fa pensare a quella espressione di Kennedy: non chiederti cosa può fare il tuo Paese per te, ma cosa puoi fare tu per il tuo Paese». Per il Presidente della Camera Pierferdinando Casini, invece, «Non è stata una resa dei conti. Ha avuto una capacità di analisi a volte anche dura anche se qualche senso di autocritica in più non sarebbe stato male». Assieme a Montezemolo, finiscono sul banco degli imputati anche Fiat e Ferrari. «Negli ultimi tempi- ha commentato il ministro delle Riforme Roberto Calderoli - ne abbiamo incontrati tanti di dottori che hanno fatto le diagnosi sulla nostra economia. Ora però servirebbe di più che qualcuno ci proponesse qualche terapia... È troppo facile e scontato essere d'accordo sull'Irap. Ora Montezemolo dovrebbe farci vedere cosa intende fare di concreto, se ha una ricetta per aiutare la Fiat e la Ferrari». Applausi arrivano invece dal ministro per l'Innovazione Lucio Stanca. «Fa piacere notare che anche nel mondo delle imprese - ha affermato il ministro - ci sia una posizione così forte sull'apertura di tutti i mercati, non solo industriali ma anche finanziari e di servizi, che allarghi la competizione». Stanca ha poi espresso «apprezzamento che tra le cinque grandi priorità indicate da Montezemolo ci siano la ricerca e l'innovazione». Soddisfatti anche il ministro per le Politiche Agricole Gianni Alemanno e quello delle infrastrutture Pietro Lunardi che hanno parlato di una relazione «molto positiva». Anche Marco Follini ha condiviso e apprezzato la relazione di Montezemolo. «Data la situazione del Paese - ha detto il segretario Udc -, una certa severità era inevitabile e, prima ancora, doverosa».