La sinistra radicale dice «No grazie»
Alla notizia della forzatura di Romano Prodi, il segretario dei Comunisti italiani Oliviero Diliberto ha risposto con un cordiale «no grazie». «Rispetto la scelta di Prodi - ha detto Diliberto - ma non ci interessa». «Esprimo il massimo rispetto - ha aggiunto - per la scelta di Romano Prodi compiuta in questo momento di difficoltà. Per quanto ci riguarda noi abbiamo l'ambizione di lavorare per l'unificazione delle forze della sinistra, oggi molto frammentate, e per tale motivo la probabile lista di Prodi al proporzionale non ci interessa». Insomma la sinistra radicale è molto più interessata alla sua unificazione che alle mire prodiane, anzi il terremoto che si è registrato in questi giorni all'interno della Margherita li preoccupa e non poco. «Auspichiamo, piuttosto, - ha detto ancora Diliberto - che torni presto il sereno all'interno di tutto il centrosinistra in modo da potere lavorare sul programma con cui sconfiggere Berlusconi e governare l'Italia per far uscire il Paese dalla crisi nel rispetto dell'equità sociale e dei diritti dei lavoratori». Un'idea condivisa anche da Fausto Bertinotti. In un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano Liberazione, il segretario del Prc non si sbilancia sul tema della lista Prodi limitandosi a sottolineare che «Bisogna assolutamente evitare di farsi trascinare in marosi momentanei, in giochi e spinte estemporanee che non ci riguardano e che non hanno niente a che fare con il confronto aperto e democratico sul programma».