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E Musumeci pensa all'autonomia di destra

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I fatti gli hanno dato ragione e adesso è «legittimo» fare progetti concreti per il futuro. Anche in questo caso Musumeci è uno dei primi: «È venuto il momento di una svolta a destra vera - dice parlando del suo partito -, con un movimento per l'autonomia che parta dal mio partito. Siamo stanchi di decisioni prese dalle segreterie nazionali», che spesso non riguardano da vicino i siciliani. Un'Alleanza Siciliana - così Musumeci chiama il movimento per l'autonomia che potrebbe nascere a destra - che avrebbe molti punti in comune con il movimento di Raffaele Lombardo, anche se ancora non si parla di fusione. Forse un domani, e forse non molto lontano. Musumeci è famoso per la sua oratoria: «Quando parlo dopo Nello è sempre una bella sfida», ha detto pochi giorni fa Gianfranco Fini. Chi si rivede in lui, da giovane, è l'avvocato Enzo Trantino, che la gente andava a seguire nelle aule di Palazzo di giustizia per le sue famose arringhe. Anche il premier Berlusconi sottolinea «la sua bravura». Eppure, nonostante 120 mila preferenze in Sicilia alle ultime Europee, che lo fecero risultare il più votato di An dopo Fini, Musumeci non ha sempre goduto dell'appoggio incondizionato del suo partito che, per esempio, ne chiese la candidatura a sindaco dopo la crisi alle Regionali.

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