Siniscalco fa luce sui conti pubblici

Sarà quell'operazione verità di cui aveva parlato anche il premier Berlusconi venerdì scorso dopo il Consiglio dei ministri. «Farò un nuovo quadro aggiornato che servirà come base per il Documento di programmazione e per la Finanziaria 2006 - ha detto Siniscalco - Questa volta non si scherza, l'Europa e soprattutto i mercati sono pronti a giudicare con molta severità i nostri prossimi passi». Siniscalco sottolinea che «con questi dati sul Pil siamo un caso unico nel Continente e occorre un'azione di rilancio». Come uscirne? Il ministro dell'Economia dice chiaro e tondo che «se ne può uscire solo con una Finanziaria seria ed equilibrata, che rilanci, aggiusti e non strozzi». In merito alla proposta di Berlusconi di un taglio sull'Irap di 12 miliardi tutti in un colpo, si esprime così: «Vedremo se sarà possibile, ma una cosa è certa: non faremo strappi con Bruxelles e con l'Ecofin». Siniscalco manda un messaggio tranquillizzante ai mercati dicendo che non ha intenzione di «avallare una Finanziaria che in nome del rigore finisca per strozzare il Paese, per stenderlo definitivamente. Ma non voglio neppure che per rilanciare l'economia si finisca con un deficit che ci porti fuori dal patto di stabilità. Sarebbe una follia». Il ministro dell'Economia mette in guardia dal rischio di un deficit che potrebbe portare l'Italia fuori dall'Europa. «Non voglio nemmeno pensarci, quel che mi preme dire è che è arrivato il momento di rimettere la barra al centro, di rifare seriamente i conti. E soprattutto di far sapere che se non cambiamo la nostra ottica delle politiche di rilancio, l'economia andrà sempre peggio». «È inutile - Siniscalco si esprime sul confronto internazionale - girarci intorno, questi due trimestri consecutivi sotto zero sono un caso tutto italiano. In Europa sono preoccupati, eppure venerdì e sabato ho trovato un grande rispetto per noi e una sincera fiducia nel fatto che ce la faremo a uscire da queste secche». «Siamo- precisa il ministro dell'Economia- sempre nel mirino dei mercati, non dimentichiamocelo. È questa una delle mie più forti preoccupazioni». Siniscalco quindi annuncia che la manovra sull'Irap si farà sicuramente «anche per decreto subito, perchè solo tagliando oggi, lo sgravio potrà avere effetto nel 2006». La determinazione di Siniscalco piace a Montezenolo. Il presidente della Confindustria sottolinea che «misure energiche e coraggiose sono possibili anche da parte di un governo di fine legislatura. In questo senso considero positivo il tentativo per intervenire in maniera drastica su uno degli aspetti cruciali che abbiamo denunciato da molto tempo: il cuneo fiscale e contributivo, il peso che imposte sbagliate come l'Irap caricano sulle spalle delle imprese italiane penalizzandole nella competizione con i loro concorrenti europei e mondiali».