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Comunisti contro, riesplode la guerra tra «cugini»

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Ma a Rifondazione dico: errare è umano, perseverare è diabolico. Abbassiamo i toni e cerchiamo di non farci del male da soli», dice il segretario del Pdci Oliviero Diliberto, intervenendo alla trasmissione Batti e ribatti. Riesplode dunque la guerra tra comunisti. Da un lato Rifondazione comunista guidata da Fausto Bertinotti. Dall'altra il Partito dei Comunisti Italiani (in sigla, appunto, Pdci) di Oliviero Diliberto e di Armando Cossutta. Il secondo è nato nel 1998 dalla costola del primo, quando Bertinotti decise di togliere l'appoggio al governo di Romano Prodi provocando di fatto la crisi. A far salire la tensione è stato il caso Puglia dove il presidente della Regione, Nichi Vendola (Prc) ha escluso dalla giunta i membri del Pdci. Diliberto ha accusato: «Sono rimasto estremamente amareggiato da questa vicenda, perchè abbiamo un assessorato in tutte le Regioni nelle quali ha vinto il centrosinistra. Tutti, Ds o Margherita, hanno rispettato gli accordi». «È assurdo - fa notare Diliberto - che nella Regione dove noi siamo andati avanti come voti - abbiamo preso due consiglieri e contemporaneamente Rifondazione è andata indietro nonostante avesse il candidato presidente - Vendola abbia consumato contro di noi una sorta di vendetta». Ma Vendola replica stizzito: «La parola vendetta è estranea al mio vocabolario esistenziale ancor prima che politico. Non ho voluto penalizzare nessuno ed il mio metro di valutazione, il mio partito di riferimento, sono stati unicamente i quattro milioni di pugliesi».

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