Alemanno prepara una convention per rilanciare i valori
Si terrà il 27 maggio. Doveva essere soltanto una manifestazione di sostegno all'astensione per il referendum, ma gli organizzatori, vicini proprio ai ministri Alemanno e Francesco Storace, stanno pensando a una correzione in corsa. E la convention potrebbe diventare un grande ritrovo per rilanciare la «destra dei valori». Anche Maurizio Gasparri sta lavorando a un'iniziativa: «Non dobbiamo vanificare il progetto di An, lavoriamo a una destra aperta e a un centrodestra coeso. Per fare questo è necessario riunire gli organi di partito e restare uniti». Italo Bocchino, coordinatore organizzativo di An, invece attacca i contestatori: queste critiche, afferma, «appaiono ingenerose e somigliano all'atteggiamento di quei topi che si preparano ad abbandonare la nave nel momento di difficoltà». Mentre il capo della segreteria politica di An, Carmelo Briguglio, avverte: «Non credo che Fini possa portare An su una nuova linea laicista senza dividere il partito». Di qui l'invito a Fini affinché faccia il dietro-front. Sul fronte del riaggancio dei dissidenti c'è anche Adolfo Urso: «Non possiamo far finta di nulla, peggio ancora irritarci e reagire con stizza o augurarci che lascino libero il campo. Se qualcuno manifesta il proprio disagio sta a noi chiederci il perché e dare risposte e soluzioni adeguate». E per Maurizio Saia «manca l'indirizzo di Fini, serve l'assemblea nazionale». Anche Teodoro Buontempo non condivide la svolta di Fini: «Non soltanto quanti vengono da un'altra tradizione sono scontenti di un'eventuale svolta laicista del partito, ma anche chi come me viene dalla tradizione del Msi non potrebbe accettare una linea che non sia cattolica e popolare».