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Cda Rai, ancora una «fumata nera»

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Continua il «totonomine». Verdi e Pdci rilanciano Marcello Sorgi presidente

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Anche ieri la Cdl ha disertato la Commissione di Vigilanza impedendo la votazione. Il problema è sempre lo stesso, l'accordo sui nomi del direttore generale e del Presidente. E, mentre Berlusconi e Prodi tacciono, si rincorrono le dichiarazioni di coloro che non vogliono proprio rinunciare a dire la loro sulla «Rai che verrà». Ad aprire le danze l'ex ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. Ospite di Pierluigi Diaco a «Servizio Pubblico» su Radio 24, Gasparri ha prima espresso la propria stima per il direttore generale uscente Flavio Cattaneo e poi ha criticato l'ipotesi di portare Claudio Petruccioli sulla poltrona di Presidente di Viale Mazzzini. «Flavio Cattaneo è un ottimo direttore che ha risanato i bilanci dell'azienda — ha detto —. Ha battuto la concorrenza, dimostrando che non c'era subalternità al conflitto d'interesse. Meriterebbe di essere confermato, ma anche di essere valorizzato in altri contesti». Quindi ha attaccato l'opposizione: «Vogliono scegliere come presidente della Rai il presidente della commissione di Vigilanza con la tessera dei Ds in tasca e come conduttore di prima serata Michele Santoro che si è candidato alle europee con l'Ulivo? Mi sembra proprio un bel modello british...». Sul fronte opposto si registra la presa di posizione del diessino Giuseppe Giulietti che ha ribadito che «L'Unione non voterà nessun presidente se non sarà accompagnato da un direttore generale che abbia un carattere di garanzia, autonomia e indipendenza, e il centrodestra ha figure di questo tipo». «Ci accusano di dire sempre di no a tutto — ha aggiunto Giulietti — ma ci sono straordinarie figure di merito anche nel centrodestra, penso, ad esempio a Giancarlo Leone, Maurizio Beretta, Franco Bernabè, Claudio Cappon ed Emma Marcegaglia. Non sono di certo degli estremisti...». La sinistra radicale, invece, è tornata a proporre con forza la figura di Marcello Sorgi. Sia Pecoraro Scanio (Verdi) che Marco Rizzo (Pdci), infatti, hanno indicato il direttore della Stampa come possibile «presidente di qualità». Non ha fatto nomi, al contrario, il ministro Landolfi che, intervistato da Radio Radicale si è limitato ad osservare «È in corso una riflessione rispetto alla questione Rai, penso che debba chiudersi in tempi molto stretti. Occorre trovare quanto prima un accordo. Esorto tutti ad uno scatto di responsabilità rispetto a questo problema».

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