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Azzurri in rivolta «Berlusconi come Saddam»

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Decisione seguita anche da parlamentari di altre regioni, per altri motivi. «Sono senza parole - ha detto un deputato milanese in Forza Italia dal 1993 - Berlusconi non capisce più l'inopportunità di nominare il proprio avvocato. Senza contare che in Lombardia è pronto a chiamare l'ex amministratore delegato di Edilnord» (Podestà ndr). I senatori veneti di Forza Italia, su iniziativa di Luciano Falcier, stanno scrivendo una lettera a Berlusconi per esprimere «l'amarezza» per la decisione e per chiedere una ricomposizione della vicenda: «Nessuno può attribuirsi tutti i ruoli - spiega Falcier - e questo vale anche per Galan: a perdere ci vuole pochissimo, mentre per vincere occorre lavorare in tanti e in collaborazione». È scattata anche la solidarietà di altri coordinatori, come il piemontese Guido Crosetto e l'emiliana Isabella Bertolini, che hanno incaricato Angelino Alfano, braccio destro di Berlusconi, a riferire al premier il disagio dei deputati. I due hanno addirittura minacciato le dimissioni. Numerosi parlamentari si sono rivolti al vicecoordinatore Fabrizio Cicchitto lamentando l'assenza di un confronto serio nel partito dopo l'ennesima batosta elettorale di domenica in Sardegna. Stessa sorte è toccata ad Alfano: «Berlusconi sembra il portavoce di Saddam Hussein - gli ha detto un deputato campano - Baghdad cadeva nelle mani degli americani e lui stava in Tv a dire che tutto era sotto controllo». In Transatlantico e in Aula della Camera sono continuati i capannelli ed era stata anche avanzata la proposta di presentare in serata un documento a Berlusconi. Maurizio Lupi è però riuscito a calmare le acque.

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