Parla Angelo Vescovi, professore di biologia cellulare
Ma proprio lei, professore, che potrebbe far capire alla gente di che cosa si parla e che cosa andiamo a votare? «Appunto per questo. Credo che per far capire bene o in modo sufficiente perché andiamo a votare e di che stiamo parlando, ci vorrebbe l'attenzione incondizionata per almeno mezz'ora delle persone, non esperti, ma persone di media intelligenza. Ecco, questo tempo non è ottenibile con i giornali, la tv o la radio». E allora? «Allora passano e raggiungono la gente messaggi sbagliati e distorti che ognuno, secondo il proprio interesse, fa credere, compreso chi, con estrema intelligenza e capziosità, avendo capito le difficoltà della gente, invita a non andare a votare». E chi dice che si vota per la salute e la libertà di ricerca? «Non è vero, è un modo strumentale e falso con cui si prende in giro la gente e che mi fa imbufalire». Come uomo o come ricercatore? «In entrambi i casi. Ho 43 anni e da 25 anni faccio il ricercatore e cioè faccio qualcosa che non ha che niente a che fare con libertà di ricerca. Nessuno si è mai strappato le vesti per il metodismo, la burocrazia, l'assenza di meritocrazia, tutto quello che ha devastato la ricerca fino a violentarla nel più intimo... Ora tutti fautori di libertà ricerca, mi sento preso in giro». Il divieto di sperimentazione? «Le staminali non stanno nell'embrione, stanno dentro di noi. Le assicuro che con i soldi spesi per il referendum, la campagna, i rimborsi a chi ha organizzato tutto, saremmo già passati alla sperimentazione clinica per le malattie neurovegetative, ma a questo nessuno ci pensa». Quindi potevamo far a meno del referendum? «La legge 40 non è perfetta ma ha il pregio di aver dato regole un settore che non ne aveva. Oggi si danno norme anche sul forno a legna della pizza, mentre la vita umana è deregolamentata. Tutte le leggi vanno corrette con un dibattito serio, non con la pressione psicologica ed emotiva che il referendum impone all'elettore. La vita umana va difesa, e non per morale o religione». Il concetto di ootide, introdotto per distinguere dall'embrione, è utile? «È un concetto che confonde le acque e non ha alcuna utilità scientifica. È vero che si tratta di un'entità in cui ovulo e psermatozoo non sono ancora fusi, ma la fusione avverrà. Io la chiamo zona grigia perché in effetti quell'entità contiene l'informazione genetica in fase iniziale e che poi darà vita a un processo irrevrsibile. Perché spaccare il capello in 4 su entità biologica? Se si vuole proteggere l'embrione si pensi, per esempio, alla fecondazione in vitro con cui sono arricchiti in tanti, dimenticando le altre tecniche. Le cliniche private sono cresciute come funghi arricchendosi con gli embrioni poco vitali, costringendo la donna a risottomersi all'inseminazione. Se fossi donna mi sentirei insultata, perché anche queste cose sono state fatte sulla pelle delle donne». Insomma professor Vescovi lei non andrà a votare? «No certo, ma seguirò e se andranno avanti i sì vado e voto no. Però sono preoccupato, dal punto di vista del principio, dell'etica, della morale ho il terrore, perché se il referendum passa così come proposto si riavrà una situazione dove tutto è possibile, si avrà una strage silenziosa di vite umane e siccome non si troveranno soluzioni, finiremo per cannibalizzare i nostri figli. Questa cosa mi da fastidio come uomo, ateo convinto». Potrebbero accusarla di fondamentalismo... «Chi quelli che dicono di essere progressisti? Gli oscurantisti sono loro e dovrebbero vergognarsi».