Debiti in calo nella trimestrale. Ma a Piazza Affari il titolo sprofonda (-5,3%)
Vendite in flessione. Preoccupa l'incasso dei 550 milioni di euro dovuti da General Motors
Ma il debito resta elevato e ora cresce la paura che Gm non paghi nei termini fissati (cioé già questa settimana) l'ultima tranche da 550 milioni per il mancato acquisto del 100% del Lingotto (anche se da Torino smentiscono questa ipoetsi). Così, nonostante una trimestrale in recupero, la Borsa ha penalizzato il titolo, bloccato a 5,35 euro (-5,30%). Perchè? Da un lato il mercato si attendeva di più, perquanto l'andamento dell'azienda è in linea con le previsioni dei manager. Dall'altro, il titolo è in balìa di una consistente speculazione che ha puntato a realizzare i guadagni dopo la crescita delle ultime settimane. Il Gruppo torna comunque all'utile netto: 293 milioni, contro un rosso di 392 milioni nel primo trimestre del 2004, grazie soprattutto all'incasso della prima tranche dell'accordo con General Motors sulla put option (contabilizzata per 715 milioni). Ma il segnale più significativo viene dalla gestione ordinaria che raddoppia e sale da 24 a 47 milioni. Quest'ultimo indicatore, previsto dai nuovi principi contabili internazionali, indica una riduzione delle perdite dell'Auto (da -146 a -129 milioni) e il miglioramento dei risultati di Cnh (Macchine per l'agricoltura e le costruzioni) e Iveco (Camion), che prevedono entrambe ricavi e profitti in aumento nel 2005. Ma il comparto dell'Auto resta in seria difficoltà, tanto da influire negativamente sui ricavi complessivi dell'intero Gruppo, scesi a 10,8 miliardi (-2,4%). A pesare è in particolare il calo delle vendite: -11,8% nel trimestre, con una quota di mercato che scende al 28,3% (-1% rispetto al primo trimestre 2004) in Italia e al 7% (-1,1%) in Europa Occidentale. In compenso va bene il Brasile, dove Fiat è leader con una quota del 24,6% (+15,8%). Due le strade che l'ad del gruppo Sergio Marchionne ha annunciato di voler seguire per rimettere a posto i conti e arrivare al pareggio operativo nel 2006: privilegiare le consegne ai clienti privati per migliorare la redditività e puntare sull'effetto trainante dei nuovi modelli, la Nuova Croma, che sarà in commercio a giugno, seguita dall'Alfa 159 e, in autunno, dall'attesa nuova Punto e dall'Alfa Romeo Brera. Accantonato dunque il 2004 come ultimo anno di perdita, il gruppo Fiat conferma per il 2005 «l'obiettivo di continuare sulla strada del risanamento. La struttura patrimoniale del gruppo si dovrebbe rafforzare di circa 5 miliardi di euro, grazie alla conversione del prestito convertendo, alla definizione dell'operazione di Italenergia (che genererà un flusso di cassa per circa 2 miliardi di euro) e alla cessione già definita di immobili. Inoltre, l'indebitamento del gruppo a fine 2005, ha ancora detto Marchionne, scenderà intorno, se non sotto, i 25 miliardi rispetto ai 32 miliardi dello scorso anno.