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Al via il porta a porta per convincere gli elettori a non andare a votare. È la prima volta in Italia

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Dopo 50 anni si riuniscono tutti i movimenti cattolici per una sola battaglia. Organizzate manifestazioni anche nelle parrocchie

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Ma come spiega Luisa Santolini, presidentessa del Forum delle Associazioni Familiari e membro del comitato Scienza & Vita, «si tratta di una semplicistica ricostruzione fatta dalla stampa». «Scienza & Vita — continua la Santolini, che si occupa dell'organizzazione territoriale del comitato — è molto di più di un gruppo di sprovveduti. Di teste all'ammasso che obbediscono in maniere acritica ad ordini che piovono dall'alto è un "comitato per la legge 40" e dietro c'è molto di più». Scienza & Vita è nato lo scorso febbraio per iniziativa di un gruppo di associazioni che avevano salutato con soddisfazione l'approvazione della legge 40 sulla Procreazione medicalmente assistita. «Una legge che — continua Santolini — aveva il grande merito di porre fine al business procreatico che si era sviluppato in Italia. Basta dire che, nel nostro Paese, i centri per la fecondazione assistita avevano un rapporto di 6 a 1 rispetto agli Usa». «L'idea di costituirci in un comitato per difendere la legge — riprende Santolini — è nata nel momento in cui è iniziata la raccolta di firme per i referendum. Neanche il tempo di approvarla e subito i Radicali si sono scatenati per chiedere l'abrogazione di quei punti qualificanti senza i quali la legge risulterebbe profondamente squilibrata. Senza contare che la Corte ha bocciato il quesito che ne chiedeva l'abrogazione totale chiaro segnale che non si voleva tornare al far west». Scienza & Vita nasce attorno a un «manifesto» (sottoscritto da oltre 120 personalità del mondo politico, scientifico e culturale) che spiega in maniera dettagliata perché, il prossimo 12 giungo, i cittadini italiani non devono andare a votare. «La nostra — continua Santolini — non è una scelta di opportunismo, è un "doppio no". No all'uso distorto del referendum, uno strumento profondamente inadeguato per la complessità e la tipologia della materia. Ma no anche al contenuto dei quesiti referendari. Per esprimere questa posizione, condivisa anche da numerosi non credenti, l'unico modo possibile ci è sembrato quello di non andare a votare». Ed è stato su questo punto che è avvenuto «l'incontro» con il cardinale Camillo Ruini. «Il cardinale Ruini — spiega Santolini — ha dato indicazioni importanti che hanno gettato nuova luce anche sulla nostra attività». Un'attività che, nel tempo, si è sviluppata su tutto il territorio nazionale. Oggi Scienza & Vita può contare su una rete di 150 comitati locali. Persone comuni che, ogni giorno, organizzano migliaia di iniziative nelle parrocchie, negli oratori, nei cinema, nelle piazze italiane. C'è anche un sito (www.comitatoscienzaevita.it) in cui la «militanza» può trovare materiale informativo, volantini e dossier da utilizzare in ogni occasione, oltre ad un dettagliato elenco di eventi. «Si può dire — aggiunge Santolini — che, per la prima volta, è sceso in campo il partito dell'astensionismo. Mai, prima d'ora, infatti, c'era stata una mobilitazione di questo tipo. Tant'è che nelle regole che disciplinano lo svolgimento della campagna referendaria, noi siamo assimilitati al comitato per il no. Invece siamo un'altra cosa. La nostra presenza ha posto un problema politico e giuridico. Tra l'altro noi non invitiamo i cittadini ad "andare al mare", ma ad andare negli ospedali, nelle parrocchie, nei centri per disabili. Insomma a dare un segnale di impegno in qualsiasi campo tranne che in quello referendario». Comunque, «Ruini o non Ruini», Scienza & Vita un merito lo ha già registrato: quello di aver riunito tutti i movimenti del «laicato cattolico organizzato». «Erano 50 anni che non succedeva — dice Santolini —. Oggi tutti, dall'Azione cattolica a Cl, da Sant'Egidio ai Focolari e all'Agesci, solo per citare i più conosciuti, si sono schierati al nostro fianco per difendere questa legge».

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