Un'abile campagna crea false opinioni
Pierstefano Durantini, che, in un sistema democratico ove tutti possono dire la loro, vorrebbe "tagliare la lingua ai suoi vescovi", trattando la religione come "un self-service dove prendi solo quel che ti piace". Vorrei, tuttavia, aggiungere (non per pura difesa d'ufficio) che da una lettura attenta dei motivi che il citato lettore adduce per la sua posizione contraddittoria sull'operato della Chiesa (da una parte manda i figli a studiare catechismo, dall'altra ne respinge l'applicazione riguardo alla difesa della vita ed all'etica), traspare una completa disinformazione del medesimo sui contenuti della legge 40 che egli vorrebbe fossero abrogati, il che fa riflettere su come siano abili le forze di un certo tipo di schieramento a creare false opinioni nei cittadini. Infatti, egli afferma che i volantini religiosi da lui criticati fanno sentire "…il severo giudizio della Chiesa nei confronti di tutte quelle mamme e papà mancati che hanno problemi di infertilità", dal che la sua decisione di votare 4 SÌ, cioè come se la legge 40 e la Chiesa che ne difende il contenuto, imponessero il divieto di ogni procreazione assistita. E non si rende conto, nel suo conoscere l'argomento per slogan, che i quattro quesiti che egli voterebbe, riguardano non certo l'ammissibilità della fecondazione assistita (che è già nella legge, che ne detta solo le regole), ma questioni ben diverse: · si vorrebbero consentire le ricerche sugli embrioni, non per fecondare, ma per un'asserita ricerca scientifica (dimostrata inutile da molti nostri ricercatori); · si vorrebbe togliere il limite a tre nel numero di embrioni che si possano impiantare nell'utero (si pensi cosa vuol dire una gravidanza in cui si sviluppino artificialmente un numero imprecisato di gemelli!); · si vorrebbe dichiarare legittima l'inseminazione eterologa, che si pensa di rendere meno "colpevole" togliendogli l'afflato sessuale con l'intermediazione del medico/biologo; e si vorrebbe eliminare la tutela dei diritti del nascituro, che la legge riconosce. Non pensa, Signor Direttore, che si renda opportuna, oltre al Suo prezioso intervento chiarificatore, una serie di articoli sull'intera questione? Cordialmente Ing. Salvatore Conte