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Ciampi-bis, la sinistra mantiene il silenzio

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Rifondazione: idea irrispettosa. L'Unità lancia l'appello, ma tra i Ds regna il silenzio assoluto

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Non c'è solo Rifondazione a prendere le distanze ma anche all'interno dei Ds un secondo mandato di Ciampi sembra non entusiasmare. Ieri il capogruppo alla Camera di Rifondazione Franco Giordano ha parlato di «un'idea irrispettosa, che nasce in un contesto sbagliato». Ma giorni fa quando di un Ciampi-bis parlò Padellaro sull'Unità esortando la sinistra a prendere posizione a sostegno del Presidente, dai vertici dei Ds, Fassino e D'Alema la risposta fu il silenzio. Nessun commento nemmeno da Prodi. Così ieri quando è apparso sul Corriere della Sera l'intervista di Bondi è accaduto quello che Padellaro temeva; cioè la sinistra si è fatta scippare il tema del rinnovo della presidenza della Repubblica. Bondi sostiene che «se vi fossero le condizioni per rieleggere Carlo Azeglio Ciampi per Forza Italia questo sarebbe un fatto positivo». Bondi quindi sollecita il centrosinistra «ad aprire un confronto» per trovare un'intesa sul nome dell'inquilino del Colle. «Se si dovessero creare delle condizioni favorevoli, Berlusconi e Forza Italia non si sottrarrebbero a un serio confronto con l'opposizione». Bodni poi sostiene che «il centrosinistra dovrebbe avere lo stesso spirito aperto e disponibile pure nel cosa di un'altra candidatura, anche se avanzata dalla Casa delle libertà». Il coordinatore di Forza Italia evidenzia che «il bipolarismo è diventato un bipolarismo imperfetto, selvaggio e asimmetrico» e che «la sinistra non è cambiata» ma «anche Forza Italia è stata al di sotto delle attese». Per Bondi, «in questo panorama politico Ciampi e Berlusconi hanno rappresentato due punti di riferimento». Bondi parla anche del partito unico: «Berlusconi è l'unico leader che riesce a tenere insieme la coalizione», ma «se poi si farà il partito unico è ovvio che il leader verrà scelto secondo procedure democratiche. Ma nel gruppo dirigente del futuro non ci saranno solo Fini, Casini e Follini. Ci saranno anche autorevoli esponenti di Fi, come Letta, Pisanu, Pera, Frattini: gente che certamente non è inferiore a Casini e Fini». Il sasso quindi è lanciato e il dibattito prende subito quota. Ma arrivano anche i primi stop. A premere il freno è il ministro leghista Roberto Maroni. «Il dibattito su una possibile rielezione di Carlo Azeglio Ciampi alla presidenza della Repubblica proprio non ci interessa, è prematuro e inelegante e comunque faccio notare che nel 1999 la Lega non votò il nome di Ciampi al Quirinale». Secondo Maroni «si fanno i conti senza l'oste, non sappiamo se l'interessato sarebbe disponibile. Comunque manca ancora un anno e mi pare inelegante parlare della successione di qualcuno che è ancora in carica». Tra l'altro, fa osservare il ministro del Welfare, l'indisponibilità mostrata dal premier «taglia la testa al toro». Comunque, conclude Maroni, «è poco serio discutere ora di una cosa che avverrà fra un anno». Ma il forzista Raffaele Costa rincara il messaggio di Bondi. «La dichiarazione circa la possibile riconferma del presidente Ciampi va apprezzata. Ovviamente in primo luogo dipenderà dall'interessato fornire il consenso al rinnovo», dice Raffaele Costa (Fi). «Comunque in attesa di possibili riforme istituzionali le strutture della presidenza della Repubblica andranno un pò sburocratizzate». Sì alla ricandidatura viene anche dall'ex presidente Francesco Cossiga. «La rielezione per designazione bipartisan di Ciampi alla presidenza della Repubblica costituirebbe un punto istituzionale certo e fermo in una prossima legislatura che si presenta minacciosamente come confusa ed incerta».

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