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Cdl, primarie l'ultima tentazione

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Non è la prima iniziativa di questo genere che viene presentata dopo che la regione toscana ha introdotto nel proprio ordinamento le primarie per legge. I parlamentari della Casa delle Libertà non sono entusiasti di questo sistema, ma qualche seguace si fa vivo soprattutto nelle forze minori della coalizione. Luigi Compagna, senatore dell'Udc aveva presentato un ddl al Senato insieme al senatore Antonio del Pennino (Pri) nel 2002. Compagna spiega che le primarie per legge «non sono un problema legato ad uno schieramento politico. Nella nostra proposta avevamo previsto primarie per legge sia per il partito sia per il collegio. Se non c'è una legge credo che non si possa parlare di primarie». Mentre Compagna si appella alla legge, il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi, di Forza Italia, si appella alla consuetudine: «Non si possono fare le primarie senza che ci sia una tradizione come in America dove ci sono comitati elettorali che le preparano. In Italia si fanno i partiti unici per decreto; le primarie si dichiarano e poi non si fanno. Un po' di maturazione nelle scelte politiche non sarebbe male». L'onorevole Gianfranco Anedda, Presidente onorario di An è diffidente e si appella al rischio del partito più forte: «Delle primarie non si può dire né bene, né male. Bisogna vedere come vengono attuate. Francamente sono molto scettico. Abbiamo troppe regole e diverse leggi elettorali. Le primarie generalizzate che garanzie possono dare in una coalizione con un partito più forte degli altri se questo decide di scegliere un proprio candidato? Sono problemi mi lasciano perplesso». La giovane Chiara Moroni del Nuovo Psi è contraria e chiude ogni ipotesi sulle primarie: «La Cdl non ne ha bisogno. Oggi la leadership non è in discussione ed è saldamente nelle mani di Silvio Berlusconi. Per questo motivo oggi non c'è bisogno delle primarie. Come Nuovo Psi abbiamo sempre sostenuto una riforma elettorale a favore del proporzionale e in questo sistema non c'è bisogno delle primarie». Sulla stessa linea è Dario Rivolta di Forza Italia, che sottolinea: «È una stupidaggine. Il leader naturale del centrodestra è Berlusconi. È una proposta che serve a pubblicizzare chi la presenta». Cade dalle nuvole il capogruppo di An alla Camera Ignazio La Russa: «Briguglio non mi ha detto nulla. Ho solo letto l'agenzia che l'annunciava. Penso che le primarie siano utili in un sistema bipartitico e non in un sistema bipolare che spinge a votare per il candidato del proprio partito e non per il candidato più utile alla coalizione». Emerenzio Barbieri dell'Udc non è d'accordo con la tesi di La Russa sulle primarie bipartitiche ed è invece «favorevolissimo» all'introduzione di questo sistema anche nell'attuale assetto bipolare in quanto sono «il modo più democratico per scegliere il leader della coalizione. L'esperienza di Vendola in Puglia — conclude il parlamentare dell'Udc — è il segno che le difficoltà non ci sono».

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