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Brunetta: «Siamo dei polli e degli ingenui»

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Per l'economista la maggioranza non sa difendersi. Castelli: «C'è un deficit mediatico»

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L'attacco viene dall'interno di Forza Italia, dal consigliere economico del premier Renato Brunetta che avverte: alla fine fanno proprie le critiche dell'opposizione». Secondo Brunetta, infatti, «gli esponenti della maggioranza ammettono che la legge Biagi precarizza il mondo del lavoro, quando è vero il contrario; danno più soldi al Sud rispetto al governo precedente, ma poi accreditano la tesi dell'asse del nord; fanno passare lo slogan Roma ladrona quando invece il sindaco di Roma non ha mai avuto tanti soldi in vita sua; stanziano più fondi del centrosinistra per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, ma poi si espongono alle critiche perchè temporeggiano da 15 mesi sul rinnovo dei dipendenti pubblici». Prosegue Brunetta: «Anche il decreto sulla competitività è un buon decreto, ma adesso sarà ricordato come il decreto salvaladroni. E il governo, che non lo ha proposto, è di nuovo caduto in una trappola». E l'economista non è una voce isolata in questa critica. Anche il ministro della Giustizia Roberto Castelli è dell'idea che il tallone d'Achille del governo sta proprio nella comunicazione. Dal punto di vista mediatico «siamo un governo di polli» ammette amareggiato e dice di condividere in pieno la tesi di Brunetta. «Ha ragione lui. Con una norma parlamentare - ha affermato il Guardasigilli riferendosi all'inserimento di norme riguardanti le diverse fattispecie del reato di bancarotta nel decreto sulla competitività - siamo riusciti a rovinare un provvedimento importantissimo». Anche dal fronte della Lega si avverte non solo la debolezza nel comunicare i provvedimenti che il governo ha fatto ma anche la difficoltà a mettere in evidenza gli aspetti positivi. E ieri c'è stato un incontro tra i «saggi» della Cdl proprio sul tema di come spiegare all'elettorato gli aspetti positivi della riforma costituzionale. «Abbiamo chiarito quali saranno le strategie per parlare di devolution» ha detto Calderoli. «Abbiamo capito - aggiunge l'esponente leghista - che bisogna spiegare sotto vari aspetti della comunicazione quello che sarà il nuovo testo costituzionale. Una riforma che coinvolge il Parlamento e la forma di governo. Si partirà da un comitato promotore composto da 30 persone ma la riforma verrà spiegata anche da persone che appartengono al mondo accademico e sociale». «Dobbiamo fa capire bene in che cosa consiste la nuova riforma - sottolinea ancora Calderoli - facendo capire che non è un testo voluto solo dalla Lega, ma da tutta la maggioranza. Io, Infatti, sono stato tra i primi a chiedere che ci fosse un sottosegretario di An o Udc meridionale, la scelta di Carrara mi sembra opportuna per spiegare meglio il nuovo testo costituzionale». Calderoli poi ammette che la maggioranza ha avuto un «deficit sul piano della comunicazione che va colmato e ora occorre lavorare contro le mistificazioni della sinistra: a loro è andata bene una volta ma non succederà più. Smonteremo pezzo per pezzo questa mistificazione trasmettendo tutti gli aspetti positivi che ricadono sulla vita dei cittadini. Sono convinto - prosegue il ministro - che saremo in grado di fare comprendere questi contenuti e anche di vincere il referendum». «Loro - conclude rivolgendosi all'opposizione - le loro cartucce le hanno sparate tutte, noi cominciamo oggi».

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