Ecco il progetto di Romano Tante idee pochi impegni
Tante proposte, tante idee, il giusto per far capire che l'Unione un programma ce l'avrà e, anzi, ci sta già lavorando. Anche perchè, senza, è impossibile vincere. Per il momento proposte, niente di più, perchè, come spiega Prodi nella tavola rotonda che ha concluso la giornata: «Gli impegni si prendono quando si è chiuso un processo e si possono mantenere». Ma, soprattutto, si prendono tutti insieme (come ha ribadito anche in una lettera inviata a tutti i segretari dei partiti convoncadoli martedì mattina alle 11 per far nascere la «cabina di regia» sul programma). Così, dopo una mattinata dedicata a Massimo D'Alema che, da buon padrone di casa, ha riservato a se stesso l'applauso iniziale e quello finale. Il caldo pomeriggio romano si snoda tra un Boselli gentilmente bacchettato da Giuliano Amato (che invita il collega ad essere più concreto) e un Fassino che ricorda ai compagni che «le battaglie si vincono se si combattono» (il riferimento è all'incapacità dell'Unione di opporsi con forza alla campagna antieuro portata avanti dalla maggioranza). In mezzo tanti «giovani promesse», dall'ex ministro Pierluigi Bersani al responsabile economico della Margherita Enrico Letta che hanno condito di numeri e idee un programma su cui, almeno per il momento, sembra esserci solo una grande confusione. A parte la necessità di rilanciare il ruolo internazionale dell'Italia, la convinzione che è giusto espandere la democrazia senza il ricorso all'uso della forza («D'Alema pensiero» condiviso da tutti), la creazione di un Welfare a servizio dei diritti dei cittadini, la cosa evidente della giornata è che se Prodi parla di «fisco a servizio delle imprese», Amato risponde con un secco «gli incentivi fiscali non sono prioritari». Se Prodi esclude misure a tutela della concorrenza sleale Bersani ne ribadisce la necessità. Insomma, l'unica certezza, per il momento, è l'opposizione secca di Rifondazione Comunista che ha già fatto sapere che «queste proposte sono inaccettabili anche per quei partiti e quei movimenti che in questi anni si sono battuti contro la guerra e il liberismo». L'impressione, però, è che, nel susseguirsi degli interventi, l'invito di Amato a «essere concreti» si sia un po' perso per strada. Giustificato quindi lo sfogo di un anziano spettatore in platea che, durante l'intervento di Fassino, ha urlato: «Sì, ma per gli anziani, che volete fa?»