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furono cinquantadue

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Volendo fare un rapido calcolo il premier, dal 2001 ad oggi, ha dato lavoro a 7 nuovi ministri, ha promosso a vario titolo una decina tra sottosegretari e viceministri, ha nominato oltre 20 nuovi sottosegretari. Nel giugno 2001, all'atto del giuramento, la compagine governativa era costituita da 23 ministri e 1 vicepremier. Oggi i ministri sono diventati 24 e i vicepremier 2. Il primo «assunto» fu Luigi Mazzella, diventato ministro della Funzione Pubblica il 14 novembre del 2002, all'interno della girandola di nomine che portò Franco Frattini sulla poltrona di ministro degli Esteri al posto del dimissionario Renato Ruggiero. Dopo Mazzella sono entrati nel governo Roberto Calderoli (al posto di Umberto Bossi), Domenico Siniscalco (ministro dell'Economia in sostituzione di Giulio Tremonti) e Marco Follini (vicepremier al fianco di Fini diventato, nel frattempo anche ministro degli Esteri). Con il Berlusconi ter sono arrivate altre «assunzioni» eccellenti: Francesco Storace, Mario Landolfi e Giorgio La Malfa. Carriera sprint per Stefano Caldoro passato, nel giro di quattro anni, dalla carica di sottosegretario all'Istruzione a quella di viceministro (sempre Istruzione) fino a quella di ministro per l'Attuazione del Programma del Berlusconi ter. Discorso molto simile per quanto riguarda i sottosegretari. All'inizio erano «solo» 53 sono diventati 61, sono scesi nuovamente a 59 ed oggi, dopo le nomine di ieri, hanno toccato quota record di 72.

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