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Gasparri «frena» Petruccioli

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Uno scontro iniziato con un invito andato di traverso, proseguito a suon di lettere rese pubbliche e finito con insulti davvero poco istituzionali. Il ministro irato prende carta e penna e riferendosi all'intervista a noi rilasciata da Petruccioli, scrive che, come presidente della Vigilanza il senatore è in conflitto di interessi e non potrà mai diventare presidente della Rai, perché «nessuno del centrodestra lo voterà». Lui, il senatore diessino che guida la Vigilanza Rai, ma sogna il settimo piano del «Cavallo», risponde negando qualsiasi tipo di «conflitto di interessi». E accusa a sua volta il ministro di «invadente iniziativa» rifiutando di partecipare alla presentazione della fiction sulle foibe della Rai perché sull'invito c'è stampato appunto il nome di Gasparri. Insomma, è guerra aperta tra Gasparri e Petruccioli, e la Rai è il pomo della discordia. Ministro delle Comunicazioni e Presidente della Vigilanza, l'uno contro l'altro armati per difendere le proprie prerogative su viale Mazzini. «Il senatore Petruccioli spera di diventare presidente della Rai ma siccome ci vogliono i due terzi della Commissione di Vigilanza non lo diventerà. Perchè i parlamentari del centrodestra in Commissione di Vigilanza so che non lo voteranno», scrive Gasparri. E Petruccioli risponde mettendo nero su bianco: «Cosa c'entra invece Lei con la programmazione del servizio pubblico? Cosa farà d'ora in avanti? Promulgherà inviti per l'anteprima di tutte le fiction o solo di quelle che gradisce di più?». A Petruccioli infatti non è andato giù il fatto che l'anteprima della fiction sulle foibe sia stata organizzata nello stesso luogo dove oggi partono le celebrazioni per il decennale di An. «Che io ricordi, non ci sono precedenti di iniziative del genere patrocinate dal Ministro delle Comunicazioni. La Sua invadente iniziativa è del tutto impropria e prevaricatrice - sottoliena - Mi sorprende non se ne renda conto; le sarebbe sicuramente più utile riconoscere apertamente di aver sbagliato; come ha sbagliato chi, all'interno della Rai, ha accettato l'abbinamento». Quanto a se stesso e alla battuta del ministro, Petruccioli (che ieri ha «stoppato» anche la partecipazione di Prodi dalla Dandini) continua: «Quanto al futuro Presidente della Rai sa benissimo, per averlo scritto nella legge che porta il Suo nome che, prima ancora di ricevere il gradimento dei due terzi della Commissione di vigilanza, esso deve essere indicato dal Ministro dell'Economia che siede nello stesso governo di cui Ella fa parte. So bene chi è che decide: ma, come vede, ciò non mi impedisce di fare il mio dovere e di denunciare ciò che considero inaccettabile. Questa storia, caro ministro mi ha portato indietro negli anni - conclude Petruccioli - Tutti abbiamo avuto qualche compagno di scuola prepotente; il quale, se colto in fallo, reagiva dicendo: "e io ti meno". Cordiali saluti». A questo punto del match, il ministro, dopo l'anteprima della fiction incriminata, ha voluto chiosare in merito alle dichiarazioni di Petruccioli: «Sono ridicole». Non solo, ma Gasparri ci tiene a sottolineare in un'altra lettera che «esiste una legge che istituisce il giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe» e che prevede che vengano «favorite iniziative volte a conservare la memoria di quelle vicende». Anche per questo, il ministro ritiene «non solo ammissibile» ma «doveroso» che le istituzioni governative «sottolineino la validità di una iniziativa». Insomma, conclude Gasparri, attaccando a sua volta, «mi viene da pensare che il tema delle foibe dia fastidio a lei ed a tanti altri esponenti che hanno contribuito con troppi silenzi per troppi decenni a non riproporre alla comunità nazionale il ricordo di quella tragedia». Fine del secondo round. Giu.Cer.

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