Santoro in tv per sentenza
Il giornalista europarlamentare si dichiara «pronto a rientrare anche domani» in Rai. E viale Mazzini, che ha annunciato di ricorrere in appello, sottolinea di non aver «mai negato» il reintegro del giornalista. Per l'opposizione «giustizia è fatta», la maggioranza invece contesta che sia un giudice «a fare i palinsesti». Ma il rientro di Santoro non sembra così scontato. Non è riuscito ad ottenere, sottolinea la Rai, di tornare a realizzare e a condurre il programma «Sciuscià» o altro programma «di identica struttura e contenuto. Ma la sentenza odierna garantisce a Santoro di realizzare e condurre «programmi televisivi di approfondimento dell'informazione di attualità». Pronto a rientrare al lavoro e a «rinunciare unilateralmente al ruolo di europarlamentare» Santoro pensa anche di «ricontattare l'elettorato per questioni di correttezza». Nel corso della conferenza stampa convocata a caldo, Santoro, affiancato dal suo avvocato Domenico D'Amati, alterna sentimenti conciliatori («mi auguro una telefonata di Cattaneo, o magari di Berlusconi») a ironiche minacce («Se poi non mi fanno lavorare - dice - chiederò di essere candidato nel collegio di Milano 1, quello di Berlusconi»).