«Grazie, non faccio il Bossi del Sud»
Un'opportunità che D'Amato aveva accolto con slancio riscuotendo subito il consenso unanime della coalizione e la patente di candidato autorevole da parte del centrosinistra. Con lui in campo, aveva detto il Cavaliere, si può vincere anche in Campania. Il no di D'Amato riapre i giochi in seno alla Cdl. D'Amato ha gettato la spugna al termine di un periodo di riflessione di 48 ore concordato con il premier nel corso della cena avvenuta a Palazzo Grazioli venerdì sera. Due giorni trascorsi in famiglia, ad ascoltare le perplessità dei familiari, con i quali ha intrapreso quello che ha definito «un lungo, motivato, sofferto percorso» al termine del quale le ragioni imprenditoriali hanno prevalso sulla sua voglia di buttarsi in politica. «Ho innanzitutto la responsabilità delle 2000 famiglie che con noi lavorano e che in gran parte vivono e lavorano proprio a Napoli dove è la sede principale del nostro gruppo» si legge in un passaggio della lettera con la quale ha spiegato le ragioni del «no». «Oggi - si legge in un altro passaggio della missiva - sento innanzitutto la responsabilità e l'imperativo di dedicarmi interamente al mio dovere di industriale per realizzare quel salto da leader europei a giocatori mondiali in cui siamo impegnati in questo momento e che i nostri mercati ci impongono». La rinuncia di D'Amato riapre i giochi nella Casa delle Libertà alla ricerca di un candidato da opporre a Bassolino: tornano d'attualità i nomi in ballo prima che l'ex leader della Confindustria facesse il suo ingresso a sorpresa sulla scena. In primo luogo quello del sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli di An, e poi quelli dell'europarlamentare di Fi, Giuseppe Gargani e dell'ex ministro Ortensio Zecchino, sebbene quest'ultimo abbia più volte detto di non essere interessato. Appaiono invece in calo le quotazioni del coordinatore regionale di An, Marcello Taglialatela, candidato in pectore fino a pochi giorni fa e sacrificato dinanzi alla possibile discesa in campo di D'Amato. Di certo sarà un politico. È quanto sembra confermare Italo Bocchino coordinatore nazionale organizzativo di Alleanza Nazionale: «La coalizione è impegnata a trovare nel più breve tempo possibile, ma senza frenesie ad horas, una candidatura autorevole e quindi ripartiamo da dove eravamo rimasti». Bocchino auspica «un opportuno confronto dopo questo stop. In linea di massima - dice - sarà una candidatura politica autorevole». Il deputato di An non nasconde anche un pò di delusione per la scelta di D'Amato: «Speravo in una risposta positiva da parte sua, ne comprendo le ragioni e valuto positivamente le sue parole che hanno grande rilevanza politica».