«Bettino ci avrebbe dato ragione»
Viaggio nel ventre dei socialisti: «È finita un'epoca, ora tocca a noi»
Anzi, da "nuovo" a vecchio. L'idea di Gianni de Michelis di tornare ad essere soltanto Psi, entusiasma il popolo dei socialisti della Cdl. Riuniti per il IV Congresso alla Fiera di Roma, i militanti e i delegati del partito del garofano si dicono convinti di essere «gli unici eredi di Bettino Craxi». E non importa se la figlia dell'ex leader socialista, Stefania, affermi che «è inutile riesumare vecchie sigle nostalgiche». Loro, quelli che due giorni fa si sono ritrovati davanti all'hotel Raphael in occasione del quinto anniversario di Bettino, sono tutti con il loro segretario per cancellare definitivamente «la marcia delle monetine». E a Enrico Boselli, che non riconosce la paternità sul simbolo al nuovo Psi, neanche rispondono. Si appuntano sul petto un garofano rosso e con quel gesto dicono tutto. I nuovi (o i vecchi?) socialisti commentano quasi con sufficienza anche l'appello del deputato laburista, Valdo Spini, per ingrandire la rosa dell'Internazionale nel simbolo della Ds e dare così alla Quercia la rappresentanza del socialismo europeo in Italia. «Puri calcoli elettorali», è l'idea di molti dei dirigenti del partito del garofano. Come Oscar Tortosa, ex assessore al Commercio di Roma fino al 1993, che crede che l'ex segretario del Psi «cerchi soltanto di guadagnare spazi di visibilità». Un Congresso dunque, quello che è iniziato ieri e che si concluderà domenica, più che mai all'insegna di Bettino. Lo testimonia il busto bronzeo all'entrata che porta una targa con su scritto «Craxi: uno tra i maggiori statisti dell'ultimo secolo». «È finita l'epoca giustizialista», si dice un po' sottovoce per non guastare l'aria di festa con ricordi che qui ancora fanno male. Adesso però ne inizia un'altra: quella del copyright. A chi appartiene oggi l'eredità socialista? «Non certo ai Ds, non certo allo Sdi», dice la gente che fuma tra una pausa e l'altra dell'assise. Il socialismo è dunque di destra? Nemmeno. Qualcuno dei presenti allora azzarda un'altra soluzione: «dobbiamo essere più a destra della sinistra, e più a sinistra della destra». Un po' confusa come idea, ma altro non è che la soluzione del terzo Polo di cui da tempo parlano i vertici. Il senatore Roberto Meraviglia non ha dubbi «solo insieme si vince». «Altrimenti - aggiunge - saremmo sempre assoggettati ad una tirannia». Ma che direbbe Bettino Craxi se fosse ancora vivo? «Non direbbe nulla», afferma secco uno degli ultimi ad avere parlato con l'ex presidente del Consiglio all'epoca del pentapartito prima che morisse: Lucio Barani, l'ex sindaco di Avulla che a Craxi aveva dato la cittadinanza onoraria, assicura che prima ancora che De Michelis a cercare di riportare Boselli "sulla retta via" ci aveva provato Bettino stesso. Pensaci ancora, Enrico…