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Il «correntone» dice sì al nuovo nome della Quercia

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Checchè ne dica Rutelli, per i Democratici di sinistra è più vivo che mai. E a riportarlo in vita, è la proposta di modificare il logo del partito fatta dall'ex vicesegretario del Psi, e oggi deputato Ds, Valdo Spini, per riaffermare l'identità socialista del partito. Dell'idea, che Il Tempo aveva preannunciato prima delle vacanze di Natale e che era stata sottoscritta anche dai socialisti Giorgio Benvenuto, Giorgio Ruffolo, Pasqualina Napoletano e Renzo Imbeni, se ne discuterà nel Congresso di febbraio. La bozza è già pronta: si ingrandisce la rosa socialista ai piedi della Quercia e si aggiunge per esteso, accanto alla sigla Democratici di sinistra, il nome «Partito socialista europeo», che adesso a mala pena si vede alle radici dell'albero. Un'ipotesi che piace pure al Correntone (l'ala radicale del partito). Tanto che ieri il vicepresidente del Senato e coordinatore nazionale della «Sinistra Ds per il Socialismo», Cesare Salvi, nel corso del direttivo del partito, ha appoggiato il progetto. Un chiaro invito, insomma, affinchè il più grosso partito della Gad si proponga come simbolo del socialismo in Italia, soprattutto alla luce di un bipolarismo che in Europa vede sempre più forti, all'interno del centrosinistra, i partiti socialdemocratici e laburisti. A dire il vero, l'appello circolava già da qualche tempo ed era stato firmato anche dall'eurodeputato dei Ds Giovanni Berlinguer (che al Congresso di Pesaro era candidato del Correntone) e da Fulvia Bandoli, leader della componente ecologista. I vertici del partito però si erano mostrati quasi indifferenti. Se ne discuteva comunque nelle sezioni di base riscuotendo un grosso successo. Il documento, infatti, è stato firmato da 600 militanti e messo ai voti in 15 federazioni provinciali. In alcune sezioni romane, addirittura, (quella dei Parioli e quella del Salario) è stato votato quasi all'unanimità. Dunque il consenso trasversale della base c'era. Mancava soltanto che si esprimesse la segreteria nazionale. Qualche giorno fa però il coordinatore Vannino Chiti ha inviato una lettera a Valdo Spini per comunicargli l'interesse ad una discussione in sede di Congresso nazionale. Per «rendere ancora più evidente l'identità dei Ds come forza affiliata al partito del socialismo europeo e all'Internazionale socialista», c'era scritto nella lettera. Anche Fassino dunque è d'accordo? Per il momento il segretario della Quercia non si esprime. Forse perché l'ipotesi striderebbe con il progetto di Federazione dei partiti della lista «Uniti nell'Ulivo» a cui tiene tanto. Dovrebbe farlo riflettere però l'irritazione del segretario del nuovo Psi Gianni De Michelis all'idea che i Ds si approprino dell'aggettivo «socialista»: in ballo forse c'è una bella quota di elettori.

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