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Prodi va da Veltroni. In cerca di alleanza

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Romano: «Dobbiamo essere tutti coinvolti nella sfida alla Cdl». I due hanno programmato di vedersi di nuovo

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Che però è caduto proprio in un giorno non proprio allegro per Romano Prodi, quello della vittoria di Nichi Vendola, candidato di Rifondazione Comunista, nelle primarie in Puglia. Così ieri mattina il Professore è salito in Campidoglio dal sindaco di Roma Walter Veltroni. Ufficialmente per confrontarsi sul programma e sulle idee del centrosinistra, ma anche per fare il punto della situazione sull'esito, abbastanza a sorpresa, delle primarie in Puglia. «C'è un naturale filo che ci deve legare tutti nella nostra battaglia. Tutti devono sentirsi pienamente coinvolti»: è in questi termini che Romano Prodi si sarebbe espresso durante il pranzo a tu per tu con Veltroni. Tra Prodi e Veltroni, secondo quanto precisano gli entourage dei due esponenti politici, non c'era nulla da chiarire, ma solo il reciproco desiderio di confrontarsi all'insegna della volontà espressa dal leader della Gad di «coinvolgere tutti nella missione». Ma pare che l'incontro tra Prodi e Veltroni non rimarrà un episodio isolato, se è vero — come assicurano i rispettivi staff — che i due leader si sono salutati con l'impegno di rivedersi presto. Superati i problemi nei giorni scorsi con le forze politiche dell'Ulivo, Prodi è impegnato da un lato in una serie di incontri con professori ed economisti per registrare tutti i possibili contributi programmatici; e dall'altro a tessere rapporti politici con esponenti di primo piano che non rivestono ruoli di partito, ma che comunque ricoprono incarichi di rilievo anche a livello istituzionale, come appunto Veltroni. Ma è ovvio che il punto che sta più a cuore a Prodi sono proprio le primarie in Puglia. Ieri pomeriggio ha telefonato ai due candidati, Francesco Boccia e Nichi Vendola, per complimentarsi della «bella lezione di democrazia», esprimendo apprezzamento per lo spirito con il quale sono state vissute le primarie, per la civiltà del confronto e per la capacità di mobilitazione e coinvolgimento che i due candidati hanno espresso. Parole che però si prestano a una duplice lettura. Da una parte il Professore potrebbe essere abbastanza preoccupato dal successo dell'esponente di Rifondazione Comunista perché questo costituirebbe un pericoloso precedente in vista delle primarie nazionali che stanno tanto a cuore a Prodi. Bertinotti ha sempre sostenuto che si candiderà e se dovesse confermare anche solo in parte il successo ottenuto dal suo candidato in Puglia per Prodi vorrebbe dire la fine si qualsiasi speranza di poter fare il leader del centrosinistra alle elezioni del 2006. Ma c'è anche chi, nel centrosinistra, obietta che invece i più soddisfatti del successo di Nichi Vendola in Puglia sono proprio i prodiani. Perché in questo modo è stata accontentata Rifondazione che non ha più alcun motivo di uscire dalla coalizione. Una strategia che potrebbe essere stata studiata a tavolino, se è vero che proprio i prodiani hanno votato per Vendola. Così come potrebbe essere vero che Fitto ha mandato molti dei suoi a votare proprio per il candidato di Rifondazione Comunista...

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