Buttiglione: «In Europa sono stato cacciato da un pedofilo»
Parole che scatenano la richiesta di dimissioni da ministro da parte dei Verdi e le proteste del centrosinistra. «Un pedofilo ha cacciato dalla Commissione europea un cristiano», dice Buttiglione rispondendo a domande del pubblico in un convegno a Bari sulle radici cristiane della nuova Europa. E il pedofilo, precisa poi al telefono con l'Ansa, «è Daniel Cohn-Bendit». Buttiglione ricorda che in un suo libro di memorie, Cohn-Bendit, il «Dani il rosso» che fu il leader del «Maggio francesè del 1968, racconta le sue prime esperienze come maestro in una scuola infantile alternativa, a Francoforte. Esperienze di cui si vanta e di cui fa parte un approccio pedofilo ai suoi allievi. Il presidente dell'Udc riporta alla luce le parole scritte da «Dani il rosso» nel suo libro «Le Grand Bazar» del 1975. Cohn-Bendit raccontava, tra l'altro, del suo imbarazzo quando i bambini di cui era istitutore cercavano il contatto fisico. «Il loro desiderio - scriveva fra l'altro - mi creava problemi, ma se insistevano li accarezzavo lo stesso». Agli inizi del 2001, in occasione delle elezioni municipali francesi, l'europarlamentare Verde ha fatto abiura di quelle parole, riconoscendone la «insostenibile leggerezza» e presentando anche una lettera firmata da tutti i genitori degli alunni della scuola che lo scagionavano dalle accuse di pedofilia. Ma quella bufera non è stata dimenticata da Buttiglione, che considera Cohn-Bendit l'ispiratore del suo «siluramento» a Bruxelles. «A differenza di lui e di altri della sinistra - sottolinea il ministro dell'Udc - io non dico falsità, ma parlo di cose documentate. L'Europarlamentare Verde non replica alle accuse di pedofilia di Buttiglione. «Penso - dice - che lui debba dormire un po' di più e starsene un po' tranquillo; spero che nel 2005 trovi il tempo per farlo».