Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Per le giocate è un vero boom: +47% in due anni

Esplora:
default_image

Solo nel 2004 lo Stato ha incassato 4 miliardi. E ad ogni Finanziaria c'è chi inventa un nuovo sistema per far soldi

  • a
  • a
  • a

Questo in soldoni deve essere il pensiero di coloro che con la Finanziaria 2005 si sono gettati a capofitto sul mercato dei giochi. Un mercato che oggi vale 23 miliardi di euro, vale a dire un 38% in più rispetto al 2003 e addirittura un 47% in più del 2002. Nelle casse dell'Erario, nel solo 2004, sono finiti circa 6 miliardi provenienti dal comparto giochi. Ma si rischia di prendere un abbaglio se si pensa che anche il 2005 sarà così ricco. Il grande successo dei giochi nell'anno passato ha infatti una mente ed un braccio che difficilmente rivedremo all'opera quest'anno. La mente è stata il gioco del Lotto, capace da solo di catturare giocate per 11,6 miliardi, praticamente la metà dell'intero settore. Il braccio il 53, vale a dire il numero che da solo ha raccolto puntate per oltre 3 miliardi. Mai in Italia si era giocato tanto su un solo numero. Difficilmente però si ripeteranno le maxi puntate che finora hanno fatto da cornice al 53, visto in molti ci hanno lasciato le penne. Le grandi giocate sul 53 sono iniziate il 21 agosto del 2004, vale a dire l'estrazione successiva a quella che vide uscire il 67, sempre su Venezia, che era fino ad allora il numero più ritardato e seguito. Il 53 ha finora raggiunto i 175 concorsi di ritardo e nell'ultima estrazione ha raccolto giocate per circa 80 milioni, vale a dire il 64% dell'intera somma spesa dagli italiani per tentare la fortuna con i 90 numeri. Se dovesse uscire nel concorso di domani sera, il 53 produrrebbe vincite, tra premi per l'estratto e quelli per le sorti maggiori, tra 1 ed 1,2 miliardi di lire. Insomma lo Stato sarebbe in attivo con questo centenario di circa 2 miliardi. Ma risorse dal Lotto sono state cercate anche con altre innovazioni. Già partita da inizio anno la trattenuta del 6% sulle vincite. Si tratta di un valore pari esattamente al doppio di quello in vigore nel 2004. Nei primi 4 concorsi di quest'anno, la suddetta trattenuta ha già fruttato allo Stato 7,2 milioni di euro. Per compensare si è pensato di aumentare il valore dei premi per terno, quaterna e cinquina, che però solitamente rappresentano solo tra l'1% e il 5% delle vincite complessive e quindi avranno pochi vantaggi per il giocatore. Tra poco arriveranno la terza estrazione settimanale, la nuova sorte dell'estratto determinato e l'undicesima ruota "nazionale", modifiche che avranno il compito di raccogliere nuove giocate. Ma non finisce qui. Abbinato alla terza estrazione del Lotto ci sarà ovviamente un nuovo concorso del SuperEnalotto, è partita la nuova Scommessa a Totalizzatore "Big Match", ci stanno 5 lotterie nazionali, il Bingo, le nuove slot, l'ippica e i Gratta & Vinci. Ma chi è che ci guadagna veramente, oltre allo Stato? A gestire il Superenalotto è la Sisal, controllata dall'imprenditore italo-svizzero Rodolfo Molo, che ha appena ottenuto una proroga di 6 anni per la concessione. Ma Molo sta per vendere la maggioranza di Sisal al fondo d'investimento Clessidra, guidato da Claudio Sposito. Un signore che fino a maggio 2003 faceva l'amministratore delegato di Mediaset.

Dai blog