Rutelli prova a censurare Prodi in tv
«'O bello guaglione» si sente oscurato dal Professore e si ribella: il Tg3 è solo per i Ds
Dopo il botta e risposta di Merlo e Cambursano sullo spazio limitato che il Tg3 riserverebbe alla Margherita a favore di Prodi e dei Ds, sono arrivate altre telefonate. Forse anche quella dello stesso Rutelli. L'ex leader radicale vorrebbe ora togliere al Professore quello spazio che si è guadagnato candidandosi come leader «unico». «Unico» è una parola che infatti Rutelli non riesce a mandar giù. E scalpita. Giura vendetta e tenta di censurarlo a sua volta. Non c'è cosa che più lo fa imbestialire che vedere Romano Prodi bello solo a parlare in Tv da leader del centrosinistra. E se poi a mandare in onda il Prodi-leader è proprio il Tg3 con tutti i suoi approfondimenti, allora a Rutelli viene l'orticaria, quasi va fuori di testa, scatena tutti i suoi uomini al fine di cercare di censurare la visibilità in ascesa del professore bolognese che rimane il suo antagonista principale. Così la guerra tra Prodi e Rutelli si trasferisce tutta in Tv e se la Rai (soprattutto il Tg3) ridimensiona il «bello» della Margherita, piazzando stabilmente al suo posto il faccione bolognese dell'eterno candidato in bilico, l'ex sindaco si imbestialisce. Un affronto reso insopportabile dal fatto che poi Prodi ha appena fatto il suo comizio senza contraddittorio a Primo Piano, dopo che Veltroni aveva fatto il suo a Ballarò. Eh, sì per Rutelli ora il vero Tg nemico della Margherita è quello di Di Bella. Solo perché dà più spazio a Prodi. E il direttore da giorni non fa che stare al telefono per schivare i colpi di chi magari lo metterebbe sulla graticola solo perché non sta lì con il bilancino a misurare minuti e secondi da destinare a Prodi e a D'Alema, a Bertinotti e a Di Pietro. Un inferno per Di Bella. Altro che gli attacchi del centrodestra... Le accuse di faziosità della Margherita e le guerre interne del centrosinistra sono diventate insopportabili. Va bene venir giudicati «di parte» dalla Cdl e venir attaccati un giorno sì e l'altro pure perché le regole del pluralismo spesso e volentieri vengono disattese. Ma venir considerati dei «traditori» proprio da un partito della stessa coalizione di riferimento è troppo. «Rutelli quando vede Prodi leader del centrosinistra, non si tiene più. Ma noi che cosa c'entriamo? È un suo problema», dicono a Saxa Rubra. I giornalisti sono stufi delle liti interne dell'opposizione che rendono ancora più difficile il lavoro quotidiano del baluardo più rosso dell'informazione televisiva. Ma l'ultimo attacco di Rutelli è la goccia che fa traboccare il vaso. Si percepisce subito che al Tg3 è mal sopportato da tempo. Nei corridoi si parla di «scatto isterico» del leader Dl che vede come fumo negli occhi Prodi. E non solo. I bene informati raccontano infatti che in occasione della puntata di Primo Piano di una settimana fa, alla quale Rutelli è stato invitato insieme al ministro Gasparri, sia successo un fatto senza precedenti. Nonostante avesse perso il treno, il leader della Margherita non ha lasciato il posto in Tv ad un altro esponente del suo partito, ma ha preteso di intervenire lo stesso in trasmissione, tenendosi in collegamento telefonico dalla stazione ferroviaria in cui si trovava, per tutta la durata del programma. Manie da leader? Sarà, ma stare per un'intera puntata attaccato al telefono pur di non cedere la ribalta... Al Tg3 hanno una consolazione però: prima o poi Rutelli si dovrà mettere il cuore in pace. Perché se Prodi riuscirà alla fine a imporsi come leader unico del centrosinistra alle elezioni politiche del 2006, allora sì che dovrà farsi da parte. E magari anche abituarsi a fare a meno delle telecamere da cui pretende costante e fedele attenzione.